Recensendo demo di qualsiasi varietà, la prima cosa che risalta all’occhio è sempre l’estetica del disco stesso che, nella maggior parte dei casi, non è mai all’altezza della situazione, ed è proprio per questo che il demo autoprodotto dei Southern Drinkstruction dà subito un’ottima impressione.
Il prodotto è ben curato e si presenta con una copertina che può indurre a pensare che i ragazzi di Roma, al loro primo lavoro, ci presentino un lavoro in classico stile southern rock con tanto di bottiglia di birra posta davanti ad un teschio con bandana sudista. Niente di tutto questo, o meglio, lo stile proposto è formato da un’ottima alchimia di Thrash/Death e southern sounds non disdegnando classiche sonorità doom. Il disco è composto da 5 brani, una ventina di minuti in totale, che lasciano comunque una buonissima impressione all’ascoltatore. Dopo l’intro, dedicata al film capolavoro di Sergio Leone “Il buono il brutto e il cattivo”, la prima scheggia del disco parte impazzita, "Vultur Mountain", facendoci capire che anche la realizzazione è davvero ben fatta, la produzione mette subito in risalto le qualità dei Southern Drinkstruction, grande precisione e buona timbrica della sezione ritmica, le chiatarre riempiono i nostri timpani con riff killer e diabolici, e voce cavernosa in classico stile Thrash/Death, sicuramente una sorpresa visto il genere proposto. Ascoltando questo demo si capisce immediatamente quali siano state le principali influenze che i ragazzi hanno avuto per la composizione del materiale in questione, in primis band come Black Label Society o Down, senza tralasciare i classici sound di Pantera e Black Sabbath, ma allo stesso tempo il risultato è senz’altro originale, in quanto i brani vengono suonati e arrangiati con estrema personalità, senza mai cadere in alcuni standard da genere. Il secondo brano "My Only Words", dopo una partenza doomish, ci propone un’ accelerazione che amplifica il muro sonoro costruito con genialità, che viene riproposto nel terzo brano, "The Cursed Track", a mio avviso il più riuscito dell’intero demo, dove tempi lenti e veloci si susseguono senza sosta, ottenendo un risultato ragguardevole sia dal punto di vista musicale ma anche in ottica live. Il Death n’ Roll proposto in "Suck, Duck, Truck, Fuck" è potente, massiccio e molto incazzato a differenza dell’ultima traccia, Southern Drinkstruction, un brano quasi funeral doom, lento e soffocante, dove la voce growl di Southern Bastard è libera di scatenarsi in un cantato lacerante, fino alla consueta super-accelerazione da headbanging puro. Forse su quest’ultimo punto si potrebbe muovere un appunto ai Southern Drinkstruction, ovvero l’utilizzo in tutte le traccie di vocals growl, che potrebbero appiattire alla lunga l’ascolto di un intero album, forse sarebbe più idoneo l’ingresso di clean o screaming vocals (come in alcuni frangenti nell’opener Vultur Mountain), che renderebbero l’ascolto dei brani più variegato visto il genere che viene proposto, sicuramente aperto a qualsiasi soluzione. Siamo sicuri che il futuro lavoro, partendo da una base così importante sarà ancor più coinvolgente ed originale, quindi aspettiamo al varco il prossimo disco di Ordnal e soci. 78/100
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Southern Bastard: Voce Anno: 2007 Sul web: |