Potrebbero essere i Tangerine Dream. O magari Klaus Schulze. O perché no, anche gli Ash Ra Tempel.
Bravi coloro che hanno già la parola “space-rock” che gli frulla in testa, perché proprio di questo si tratta. O meglio, space-rock nell’accezione ampia del termine, suoni astrali, dalla provenienza sconosciuta. La sorpresa: dietro tutto ciò non c’è, come si potrebbe pensare, uno storico ensemble ambientale o uno dei pionieri della Kosmische Musik, ma uno sconosciuto polistrumentista (per ora) finlandese che questo disco se lo è scritto, arrangiato, suonato, registrato, prodotto praticamente da solo, in completa autonomia. Proprio grazie all’abnegazione e all’intraprendenza del nostro Uttu Aavas, “Starlight Origin” ha iniziato a circolare nelle redazioni di molte riviste o webzine musicali europee, ricevendo più di un elogio. Elogi non infondati, oserei dire. Uttu è un prestigiatore, un mistico, uno spirito libero e indipendente e la sua musica rispecchia la sua profonda simbiosi con la natura, con ogni singolo elemento. È così che l’ambient incontra lo spazio infinito, che la world-music annega in oniriche visioni siderali. Un’esperienza totalizzante, pura, non contaminata da vincoli metrici o stilistici, in cui Uttu porta il concetto di emotività ad un livello superiore. Non esiste più il freddo distacco tra autore e musica che si riscontrava nei dischi di ambient/space/kraut rock a cui l’artista finlandese fa più volte riferimento. Al contrario, si instaura un rapporto di interazione emotiva proprio di chi vede nella sua musica una parte di sé, espressa attraverso note e suoni. Straordinario come un genere musicale ampio e avvolgente possa assumere tinte così intime. Credo che un inchino sia doveroso nei confronti di Uttu, un segno di rispetto che va al di là della qualità musicale (che, dannazione, è alta), ma si fonda sul grande esempio che ci giunge dalla Finlandia: mettere in gioco se stessi, incuranti di tutto ciò che non sia la propria musica. E se il carattere artigianale, in termini di artwork e produzione, con cui il disco si presenta vi indurrà a passare oltre ... beh, cambiate presto idea: nella botte piccola c'è il vino buono. 80/100
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Uttu Aavas: Compositore, tutti gli strumenti, voce Anno: 2007 Sul web: |