Che senso può avere fare musica ambientale nel 2008, a poco più di trent’anni dalla sua nascita?
Dal punto di vista storiografico non avrebbe nessun senso, trattandosi infatti di un genere saccheggiato e “copia-incollato” come pochi. Eppure le forme che compongono il paradigma sembrano lungi dall’esaurirsi. Perché quella di Emanuele Errante è musica da sottofondo (ambient appunto), o al massimo da ascolto meditativo. Musica, che per quanto poco innovativa e fondata su clichè spesso mutuati, riesce ancora a ricamarsi un suo spazio all’interno degli ascolti individuali. D’altronde playlist e gusto non conoscono logiche razionali. Non importa se quel pezzo ricorda i più recenti Tangerine Dream o se quel pattern sembra uscito dall’archivio di Brian Eno. Non importa davvero, perché sempre si tratta di emozione e sotto un certo punto di vista tendere verso di essa crea il rischio di non vedersi corrisposti. Con Emanuele Errante questo è un pericolo inesistente: la sua musica può infatti essere descritta come un avvilupparsi di piccole vibrazioni emotive che si muovono sottovoce, piano, come nelle pagine più felici della musica ambient. “Humus” testimonia il profondo lavoro di sintesi sonora già iniziato (forse con risultati leggermente più felici e coinvolgenti) con il precedente “Migrations”. Errante affida la sua espressione ai soli sintetizzatori. Tutto ha dunque il sapore di un lavoro intimo e sotto certi aspetti, minimale. Di sottofondo. Come se si trattasse di una ricerca non rivolta all’esterno ma indirizzata alla propria interiorità, per scavare fuori la solitudine interiore e farne sostanza pentagrammata. Scale, note, rimandi ad un che di già sentito ma alla fine poco importa, quando un disco riesce a creare quel giusto grado di intimità con te stesso, invece di focalizzare l’attenzione sull’autore, come accade spesso con certa musica di recente produzione. Ecco perché non ci sentiamo di fare la solita lezione di stile. Chiudiamo gli occhi sulla poca originalità e ci lasciamo andare, penetrando a fondo l’essenza, l’humus, della musica di Emanuele Errante. 70/100
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Emanuele Errante: Tutti gli strumenti, elettronica Anno: 2008 |