Unimother 27 è il progetto solista di Piero Ranalli, bassista degli Areknames (gruppo autore di due pregevoli studio album, l'ultimo dei quali, Love Hate Round Trip è stato il vincitore nel 2006 della prima edizione dei ProgAwards, e di un live e che per facilità di comprensione possiamo intrappolare in un certo sound “a la Van der Graff Generator).
Grin, uscito in questo 2008, è invece il terzo lavoro pubblicato da Unimother 27, dopo l’esordio omonimo del 2006 e “Escare from the ephemeral mind” del 2007. Come nei due precedenti anche in questa sua recente creatura Piero Ranalli è totalmente autarchico: si occupa infatti dei synth, delle chitarre, delle percussioni e del basso (of course !!) 5 brani di durata medio-lunga, quasi interamente strumentali, sono il risultato di questa ultima, interessante fatica discografica. Il prodotto finale è uno space-rock di chiara matrice tedesca anni 70, mischiato a reminiscenze psichedelico/floidiane o per citare band di oggi qualche ricordo degli Oresund Space Collective o ancora dei primi, primissimi Porcupine Tree. Malgrado ciò la vena artistica di Piero mi pare comunque chiaramente definita e anche sufficientemente personale. Dicevamo di 5 brani. Tutti riusciti e senza cadute di tono rilevanti, segnalerei come “migliori” i 10 minuti di “My ritual ashes” dall’incedere ipnotico e ossessivo di raro fascino. L’unico limite effettivo dei 50 minuti di Grin mi pare rappresentato dalla mancanza di una vera e propria band che possa supportare la creatività dell’autore, conferendo una maggiore “corposità” alle composizioni ... ma mi pare di capire che il buon Piero su questo fronte non ne voglia proprio sapere. Buon viaggio comunque ... 75/100
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Piero Ranalli: Tutti gli strumenti Anno: 2008 Sul web: |