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Il Bacio della Medusa
Discesa agl'inferi d'un Giovane Amante

Ah la Divina Commedia ... snobbata, persino odiata a scuola! Fra una lettura svogliata di un professore, uno sbadiglio degli studenti, una spiegazione superficiale dell’interrogato, uno sbadiglio del professore ... Ma che sarà mai questo V° Canto dell’Inferno! Che noia! Storia semplice, storia di tradimenti ... di corna!! Banale ... suvvia. Poi la scuola finisce, cambiano molte cose e a distanza di vent’anni, si fanno le ore piccole per assistere sulla Tv nazionale alla lettura da parte di Benigni del famoso V° Canto "Paolo e Francesca" e si tornava finalmente "a riveder le stelle".

Premessa forse non necessaria, per presentare il nuovo lavoro (in cd e/o lp) de Il Bacio Della Medusa ma permettetemi di ricordare il percorso che molti di noi hanno fatto prima di riconoscere la “bellezza”.
Secondo lavoro per il gruppo umbro e deciso passo in avanti, sia sul piano musicale che lirico, rispetto al già meritevole omonimo album d’esordio.
La vicenda di Paolo e Francesca, quindi, il tema del concept.
Ma se Dante aveva dialogato solo con Francesca, mentre Paolo piangeva lì vicino, Il Bacio Della Medusa evoca le parole proprio di quest’ultimo, il suo dolore, la sua passione, il suo supplizio, la sua punizione. E la musica a seguire fedelmente il racconto. Niente cieli tersi, niente pacata serenità, niente Pintoricchio o Perugino (conterranei del nostro gruppo....) ma piuttosto il Bosch più sulfureo, o meglio ancora Bruegel (molto bella a tal proposito la cover dell’album ad opera di Federico Caprai (il bassista dei BDM) molto vicina alle suggestioni dei 2 fiamminghi.

Una musica spesso oscura, condotta dall’onnipresente organo e da una chitarra (anche) hard, impreziosita sovente da un delicato flauto e,a sottolineare, i momenti più toccanti della vicenda, un violino e una viola struggenti.
Qua e là dei pregevoli inserti folk, che stemperano un poco la sottile inquietudine che aleggia fra le note e le liriche.
Testi di alto livello, in un italiano “antico” (perfettamente idoneo alla vicenda narrata), interpretati con molto trasporto da Simone Cecchini, novello cantastorie di sapore medioevale. E laddove le parole non sono necessarie, diventano protagonisti il flauto di Eva Morelli, il violino di Daniele Rinchi (vero valore aggiunto), la chitarra di Simone Brozzetti, il basso di Federico Caprai, l’hammond di Diego Petrini o ancora il sax di Simone Cecchini.

La vicenda volge al termine ... è l’ora della Discesa agl’inferi di un giovane amante ... ne valse la pena anima dannata ?
A Paolo e Francesca non fu dato di riveder le stelle, noi, più fortunati, godiamoci la lettura della “Commedia” dantesca e ascoltiamo rapiti le “armonie” proposte dal gruppo perugino.
Da avere ... nessun dubbio in proposito.

85/100


Simone Cecchini: Voce, chitarra acustica 6 & 12 corde, chitarra classica, sax
Simone Brozzetti: Chitarra elettrica
Federico Caprai: Basso
Diego Petrini: Batteria, organo, tastiere, piano, vibrafono, percussioni
Eva Morelli: Flauto, ottavino
Daniele Rinchi: Violino, viola

Anno: 2008
Label: Black Widow
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Preludio: il trapasso
02. Confessione d’un amante
03. La bestia ed il delirio
04. Recitativo: è nel buio che risplendono le stelle
05. Ricordi del supplizio
06. Nostalgia, pentimento e rabbia
07. Sudorazione a freddo sotto il chiaro di luna
08. Melencolia
09. E fu allora che dalle fiamme mi sorprese una calda brezza celeste
10. Nosce te ipsum: la bestia ringhia in noi
11. Corale per messa da requiem
12. Epilogo: conclusione della discesa agl’inferi d’un giovane amante

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