Seconda rilettura di Steven Wilson del catalogo dei Gentle Giant, dopo “The Power And The Glory” pubblicato nel 2014, quella su “Octopus” è in realtà una operazione spuria. Infatti dei nove brani dell’album, solo sei sono in realtà stati rimissati, in quanto dei rimanenti tre (“The Advent of Panurge”, “Raconteur Troubadour” e “The Boys in the Band”) sono andati perduti i nastri originali, per cui di essi Wilson ha operato il semplice remaster. Diciamo subito che il risultato non presenta novità di rilievo, anche se rispetto all’uscita precedente – che ha francamente seguito in modo pedissequo il mixing originale, tanto da chiedersi il senso dell’operazione – stavolta qualche differenza in più c’è e si nota. Innanzitutto nella pulizia dell’impasto (vero tallone d’Achille delle incisioni prog degli anni ’70), con una migliore leggibilità degli arrangiamenti e dei singoli strumenti (si ascolti in particolare la bella resa di “Knots” e della conclusiva “River”), ma soprattutto con il recupero dai nastri di echi, riverberi ed effetti ambientali che rendono il suono più profondo e rotondo. In ogni caso, questa di Wilson è una operazione dedicata ai fans più affezionati del gruppo, come del resto è logico che sia; occorre una lunga frequentazione e una perfetta conoscenza dell’album per apprezzare le differenze… D’altra parte “Octopus”, come più o meno tutti gli altri titoli dei Giant, ha conosciuto negli ultimi anni svariate altre riletture in digitale: quella della tedesca Repertoire (di buona fattura, fedele ed equilibrata); quella del 35nnale (pessima) pubblicata dalla DRT, la casa di Derek Shulman; l’edizione giapponese in SHM-CD della Universal, pubblicata anche in SACD; per arrivare alla più recente pubblicata dalla Alucard (l’etichetta di Kerry Minnear), sempre equilibrata e attenta. Ovvio quindi che all’acquisto siano interessati gli hardcore fans, anche se a conti fatti questa di Wilson è la migliore edizione mai pubblicata in digitale e non solo, quindi quella destinata a far testo da qui in avanti … almeno sino alla prossima riedizione. Semmai, c’è da sperare che anche per questo titolo, come già per “The Power and the Glory”, venga rilasciata anche l’edizione in vinile. Quanto al resto, l’edizione si presenta nel doppio formato CD + bluray, raccolti nell’ormai usuale ed elegante formato a triplo digipak. Il bluray oltre al nuovo mix in formato stereo LPCM 96/24 e 5.1, contiene il trasferimento flat del mix originale. Bello e interessante anche il libretto, ricco di note e immagini d’epoca. |
Derek Shulman: voce, sax Anno: 2015 (1972) |