Ad una prima analisi, "Three Piece Suite" dei Gentle Giant potrebbe sembrare una raccolta del tutto inutile, contenendo, piuttosto inspiegabilmente, una selezione di brani, per un totale di 9, tratti dai primi 3 album della band (Gentle Giant, Acquiring The Taste e Three Friends).
In realtà, l'operazione ha una sua validità intrinseca. In primo luogo vede, dietro alla consolle del mix, tale Steven Wilson, colui il quale ha avuto il pregio di far letteralmente rinascere il suono di storici e seminali album rock progressivo inglese. In seconda battuta - rispondendo a coloro che chiedono come mai il nuovo missaggio interessi soltanto 9 brani e non 21, quanti cioè andavano a comporre globalmente le tre opere discografiche citate - la riduzione ha una sua spiegazione legittima, seppur contraddistinta da un amaro retrogusto: si scopre, infatti, che i nastri multitraccia di 12 brani sono andati irrimediabilmente persi, talchè, nell'impossibilità di ottimizzare i nastri monotraccia, si è giustamente pensato di assoggettare al nuovo procedimento sonoro quantomeno quelli scampati alla disgrazia. Passando al merito dell'operazione, il remix è di livello eccellente, risultato del tutto atteso, del resto, quando si parla del noto e abile Wilson (sebbene il suo lavoro sia da taluni considerato troppo algido, poco aderente al sound caldo degli anni '70). Ma non è soltanto alla qualità audio che bisogna guardare, pensando all'acquisto di quest'opera: la tracklist, infatti, è estesa a 10 brani giacchè comprende un pezzo altrove inedito, "Freedom's Child", tratto dalle primissime sessioni di registrazione con Tony Visconti, produttore dei citati tre album (in realtà, il pezzo - una magnifica ballata dalle conotazioni vagamente pop - è inedito soltanto su vinile giacchè fu pubbicato nel doppio cd antlogico "Under Construction" del 1997). L'opera è stata commercializzata in due versioni, una in doppio vinile, l'altra nel formato Blu-ray/CD. Quest'ultima comprende un CD nel quale sono racchiusi i 10 brani in argomento, interamente remixati da Wilson, e un Blue-ray contenente gli stessi brani, più le loro versioni strumentali (sulla cui utilità, francamente, ci permettiamo di nutrire ampi dubbi), nonchè i tre album completi, seppur nell'originario missaggio di inizio anni '70. Il libretto allegato, come da tradizione, contiene esaustive note a firma del giornalista Anil Prasad, nonché interviste ai membri della band, a Wilson e a Visconti. Al riguardo, quest'ultimo ha dichiarato: "Ero un giovane molto ottimista nel 1970 e pensavo che la loro musica avrebbe salvato il mondo dalla mediocrità. Non vedevo l'ora di affondare i denti. Li ho talmente appoggiati che sono stato temporaneamente inglobato nella band per ogni album. Ho modificato i loro arrangiamenti e ho tirato fuori alcuni straordinari effetti che hanno dato al loro suono più profondità e immediatezza. La band sapeva che poteva contare su di me. Ricordo che c'era un grande cameratismo durante le sessioni di registrazione". Steven Wilson, dal canto suo, spiega che "per creare i nuovi mix, sono stati usati dei software che forniscono emulazioni di classici effetti esterni di stampo analogico, differenti canali e vecchi banchi. Sono stati usati programmi specifici idonei alla pulizia del suono, per arrivare a più elevate nitidezza, definizione e dettaglio. Non è stato mai perseguito l'intento di superare i mix originali ma, più semplicemente, si è cercato di offrire nuove prospettive". Opera da avere, non necessariamente destinata ai soli completisti. |
Derek Shulman: voce solista, basso Anno: 2017 CD/Blue-ray |