Gli Shelly Johnson Broke My Heart (abbreviato d'ora in poi in SJBMH) sono una band di Rimini nata nel 2009. Nello stesso anno pubblicano già un EP omonimo che riceve un giudizio positivo da parte dei critici specializzati.
Una nuova tappa per il gruppo è rappresentato da quest’altro EP, intitolato Brighter: come suggerisce il nome, si tratta di un lavoro dalle sonorità più luminose che vanno dal rock alternativo,alle tinte aggressive noise fino alla new wave anni ’90; tuttavia predomina quello che è lo stile/genere shoegaze. Ad aprire l’EP c’è “The boy and the pokey town”, un brano senza dubbio orecchiabile, musicalmente leggero ma d’effetto, grazie soprattutto all’alternarsi di due voci diverse che giocano assieme ai riff di chitarra. Le distorsioni dominano la song successiva “Hope like there’s no tomorrow” che si amalgamo con gli effetti del synth, mentre alla voce principale maschile se ne affianca una femminile. In seguito vi è “Petrinne sonne” con i suoi accordi melodici, graffiati anche qui da qualche distorsione, ed una sezione ritmica che varia nel corso del brano. Le chitarre giocano un ruolo importante in “A lullaby”, anche se, dal titolo, si sarebbe immaginata una canzone più tranquilla, a mo’ dei Cure. Questo insegna a non ascoltare con i paraorecchi e ad arrivare alla finale “Red sun/black sand”, che chiude l’EP creando un’atmosfera sospesa e trasognata. Non c’è che dire: le tracce scorrono lisce una dopo l’altra; l’unico appunto è forse quello di fare qualche variazione sulla voce. In ogni caso con questo lavoro gli SJBMH hanno dato una nuova impronta alla loro produzione musicale, che ovviamente deve continuare per dare agli ascoltatori nuove emozioni. 67/100
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Ivan: Chitarra e voce Anno: 2011 |