I The Lotus nascono sul suolo italiano nel 2002 e presentano inizialmente uno stile prettamente grunge/melodic rock che, in seguito ad alcuni cambiamenti nella line up, sfocia in un sound più sperimentale.
La loro musica è caratterizzata da elementi innovativi, approdando in melodie prog che creano momenti di psichedelia, ed elementi tipicamente rock. Il tutto si inserisce in una dimensione eterea che trova la sua manifestazione nell’album Forgotten Silence. Quest’ultimo presenta un song-writing ricercato, esistenziale, incentrato sull’animo e la natura umana. Il primo brano si apre con il pianto di un bambino, come per simboleggiare una nascita o rinascita. Il titolo, “Dreamagothika”, riflette subito il contenuto della song: entro un’atmosfera sognante si delineano sonorità gotiche date soprattutto dagli effetti della tastiera. Tutto si muove in un crescendo, fino ad arrivare ad un dialogo tra i vari strumenti (riff di chitarra,percussioni) e le voci. Queste fanno da protagoniste anche in “Fall in Time”, dove vi sono tratti più rockeggianti, dando maggior carica alla canzone ch esprime in sé malinconia. Tuttavia l’energia si sprigiona in “Enchained Melody” sia per quanto riguarda il working guitar sia per la voce più graffiante di Rox Capriotti. La traccia successiva è “Don’t be Surprised”, con un testo indirizzato a degli amici, ma comunque introspettivo; le melodie si intrecciano sapientemente come in “Forty-Eight” che risulta,però, più cupa e delicata già dalle dolci note iniziali della tastiera. Nell’ultima parte, invece, si ha una ripresa più vigorosa con un bell’assolo di chitarra. Ancor più intima è l’atmosfera di “I Will Come to You”, grazie alle note di un piano e all’inserimento di un saxofono. Lo stile cambia quasi totalmente con il brano intitolato “Andromeda’s Mother”, in cui dominano sonorità rock alternative, mentre in “Balloon City” entrano in scena addirittura tratti propri del symphonic e power metal. In seguito vi è la title-track dell’album, “Forgotten Silence”: protagonista indiscusso è il pianoforte che continua anche nella canzone successiva, “Lost in the Wind”, dove trova il connubio perfetto con i taglienti riff e il buon drumming per dare al sound quel tocco fine di classicità. Per finire vi è “Dreamagothika part.2” che fa da continuazione alla primissima traccia, riprendendo la sezione ritmica e condensando un po’ tutti i tratti che caratterizzano la musica dei The Lotus. Non si può non notare la versatilità di questa band e il loro essere così poliedrici anche all’interno dello stesso pezzo. Ascoltando questo album, perciò, l’ascoltatore di certo non può annoiarsi e può invece compiere un viaggio nei meandri della propria mente grazie alla poeticità dei brani. 85/100
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Rox Capriotti: Voce e tastiere Anno: 2010 Sul web: |