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Kosmophobia
Kosmophobia

Band death metal sperimentale, i Kosmophobia nascono nel 2006 nel Canton Ticino (CH) nei pressi di Lugano con ancora il nome di Vimana (che sarà poi il titolo di un brano della demo) e solo due dei tre membri iniziali ( Giovanni “Jaz” e Paolo) costituiscono oggi la line-up definitiva del gruppo (nel 2007 entra a far parte del gruppo Fabrizio “Sbrinz”). Negli anni 2009-2010 vengono ultimate le registrazioni, ma la band, non convinta del nuovo nome dato al gruppo, ossia Arisen, cerca qualcosa di più originale, basandosi anche sui temi affrontati nelle loro canzoni, come miti egiziani/babilonesi, teorie cosmologiche, fantascienza e riferimenti ai racconti di H.P. Lovercraft. Così viene concepito il moniker Kosmophobia che traduce la paura che prova l’uomo per ciò che può esserci aldilà del kósmos, dell’universo, di un’ipotetica minaccia aliena e quindi di eventuali cataclismi di orgine extraterrena.

I 5 brani della demo presentano in modo efficace lo stile dei Kosmophobia caratterizzato dai tratti del death metal classico arricchiti però da elementi puramente elettronici (si nota,infatti una grande influenza dell’elettronica anni ’70-’80 e del progressive rock anni Settanta) che insieme rendono il lavoro più interessante e fantascientifico. Già nel brano "Aeons Conspiracy" vengono sottolineate le sfumature elettroniche, che assieme al sound death metal creano un’atmosfera a dir poco apocalittica, dovuta proprio alla “cospirazione” di alieni molto simili a dèi, gli Eoni. Nella seconda traccia "Universe at Dusk" è evidente la voce growl potente e il ritmo inarrestabile come inarrestabile è la fine dell’intero universo descritta ipoteticamente nella canzone.

I synth giocano un ruolo importante soprattutto nel brano "Etemenanki", dove viene ripresa la storia della Torre di Babele, ricreando una dimensione mitica, ma per questo illusoria, che sfocia alla fine in una caduta di tutte le illusioni. Gli elementi elettronici vengono meno nella quarta canzone, "Vimana", ricca di termini in sanscrito come il titolo stesso che designa i misteriosi oggetti volanti descritti negli antichi libri indiani e da cui si deduce una presunta convivenza in passato tra le antiche civiltà e quelli che noi chiamiano extraterresti. Il ritmo si fa incalzante e nel testo appare una domanda retorica: Chi è l’uomo? e scatta in noi un dubbio, cioè se ciò che vediamo è stato costruito realmente dall’uomo o se in parte è frutto di questi esseri sconosciuti. Le trame death metal si ricongiungono con quelle elettroniche nell’ultima traccia intitolata "Eye of the twins": le gemelle in questione sono le sonde Voyager, esploratrici del sistema solare. Qui si riprende la riflessione sulla finitudine dell’uomo e del mondo in contrapposizione con la vastità dell’universo.

L’originalità del sound percorre tutta la demo, l’unico neo potrebbe essere il fatto che i testi non sono molto alla portata di tutti. Un consiglio è quello di ascoltare i Kosmophobia in attesa del 2012 ..!

75/100


Giovanni “Jaz” Valenti: Chitarre, synth & programming
Fabrizio “Sbrinz” Firmani: Basso
Paolo Tarussio: Batteria

Anno: 2010
Label: Autoprodotto
Genere: Death Metal

Tracklist:
01. Aeons Conspiracy
02. Universe at Dusk
03. Etemenanki
04. Vimana
05. Eye of the twins

Sul web:
Kosmophobia @MySpace

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