La Cellula Dormiente ingloba in sé un trio di artisti che, messi insieme, hanno dato vita ad un sound dalle radici mitteleuropee, conservando però il suo calore mediterraneo e lasciando ampio spazio all’interpretazione vocale.
Quest’ultima, infatti, viene leggermente trascurata nei progetti elettronici, ma non in questo: stiamo parlando dell’album di debutto The Sleeping Cell del gruppo omonimo. I beats elettronici si fanno subito sentire nella prima traccia intitolata “Long life”, in cui si alternano con la voce sensuale e cristallina. Lo stile è molto dance, mentre più grezzo e robotico è quello della title track “The Sleeping Cell”, che però si colora grazie alla giustapposizione di più voci. “J.C.PR” è la sigla di Jesus Christ PR, un titolo ed un testo con qualche gioco di parole e perché no, anche un po’ di blasfemia. In seguito vi è “Implode”, song nata prima della formazione del trio e pregna di significato. Il piano apre invece “Don’t forget my name”, un brano lento dalle sonorità più morbide e delicate; le melodie cambiano in “Fun to fuck”, che già dal titolo, si rivela provocante e provocatoria. Con “My treasure” la Cellula Dormiente ha voluto dare, durante lo Sziget Festival, un tocco di energia in più, ma è la successiva “Machine’s Revolution” che percorre una strada più futuristica, immaginando una ribellione delle macchine sull’uomo che le ha utilizzate solo per i suoi cattivi scopi. L’atmosfera si alleggerisce con le note malinconiche del brano strumentale “Chemical Heaven”, un paradiso dove risuona un’arpa onirica e in cui si fondono elementi elettronici ed acustici. “Where’s the place” chiude l’album e dà un tocco di romanticismo grazie al buon song-writing. The Sleeping Cell non è solo un lavoro ben fatto, ma qualcosa di veramente sentito che è stato condiviso da questi artisti e rivolto a tutti quelli che sanno apprezzare questo tipo di musica. 69/100
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Zaionair: Compositrice e voce Anno: 2011 |