La copertina è davvero indovinata, infatti, sullo sfondo di un cielo in tempesta, un’aquila spicca il volo dopo aver spezzato le catene che la tenevano prigioniera ed è proprio questa la sensazione che si respira durante l’ascolto del dischetto e cioè quella di una musica rabbiosa che finalmente trova la libertà di volteggiare ed esprimersi al meglio. L’intro “Bloody Souls” è minacciosa, con una voce tuonante che recita accompagnata da un sottofondo di tastiere; “Levittimiä Veren” è un brano veloce, furioso, trascinato dalla voce di Jacopo (dai toni che ricordano il mitico Lemmy dei Motörhead) e strutturato su una bella sequenza di accordi minori. Segue “Fire’n’flames”, sostenuta da un gran lavoro di doppia cassa e con una atmosfera epica in stile Manowar (ma vengono alla mente i finnici Teräsbetoni e, più in generale, il metal teutonico). Il lavoro si conclude con la cadenzata “Wings of Freedom”, che si segnala per il suo maestoso riff di tastiera, dal gusto melodico tipicamente italico, per il fraseggio ben congegnato tra keyboards e chitarra solista e per la parte finale ispirata alla produzione dei primi Maiden. Ci troviamo davanti ad un’altra promettente realtà del metal nazionale, con molteplici punti di forza: il sapiente intreccio di chitarre e tastiere, una solida e precisa sezione ritmica ed una voce energica e possente. Li aspettiamo, quindi, alla prova sulla lunga distanza con la speranza che possano arrivare dove osano le aquile. 75/100
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Jacopo Farnocchia: Voce Anno: 2010 Sul web: |