- A&B - Partiamo dal nome, Anthenora, fiume menzionato da Dante nella Divina Commedia. Perché questa scelta, studi classici? - Smaro - In realtà nessuno di noi ha frequentato percorsi di studio di tipo classico, ma il nome della band risale comunque al periodo degli studi superiori di alcuni di noi. Il nome non fu scelto per il suo significato letterario (il cerchio dantesco dove si trovano i traditori della patria), ma per il suono aggressivo e per la struttura simmetrica che permette di essere plasmato graficamente ed adattato all’universo metal.
- A&B - Avete al vostro attivo 3 demo, un Ep e 4 full lenght, una discografia abbastanza nutrita, quale è l’album che vi è più caro? - Gigi - A questa domanda dovrebbe rispondere ciascuno di noi singolarmente, compresi i membri della band che ne hanno fatto parte per un periodo della vita. Ognuno di noi ha dei motivi, sia legati alla propria vita personale, sia legati alla vita stessa della band, che lo portano ad amare di più un album piuttosto che un altro. Singolarmente: - Gigi - Il prossimo. - Pooma - Mirrors and Screens, per il percorso che lo ha generato e l’energia ritrovata della band. - Peyo - Mirrors and Screens. - Smaro e Gabry - The Last Command.
- A&B - Leggendo la vostra biografia spicca la collaborazione come band live di Nicko McBrain. Come è nata la cosa? - Pooma - Sai, era un periodo in cui noi andavamo molto forte con il tributo agli Iron Maiden. Suonavamo in tutta Italia e anche fuori, con un seguito importante: forse anche perché eravamo i primi a fare questo tipo di tributo. Così il tour manager di Nicko in Europa (Paolo Sburlati) ci ha contattati per sottoporci un suo progetto di clinics+concerto. In quel periodo i Maiden erano abbastanza fermi e Nicko aveva voglia di suonare, così ci ha messo in contatto. È stato un colpo di fulmine per tutti, e con Nicko c’è stato feeling immediato, sin da quando si è presentato alle prove nella cascina dove provavamo. Da lì, come piaceva dire a lui, siamo diventati subito “band”, coesi ed affiatati. Tutto in discesa.
- A&B - Siete ancora in contatto con lui? - Pooma - Sì certo, siamo sempre in contatto con lui, perché “band” si rimane anche quando non si riesce più a suonare insieme per motivi non dipendenti da volontà, ma da impegni oggettivi. Tutte le volte che i Maiden suonano in Italia abbiamo occasione di rivederci nel backstage, e personalmente mi è capitato anche di andare a trovarlo negli States. Poi, a dispetto di quello che si possa credere, lui è proprio una persona affettuosa e si ricorda sempre di quelli che, al telefono con Steve Harris in autogrill, ha definito i suoi hooligans italiani!
Gli Anthenora con Nicko McBrain.
- A&B - The General’s Awakening, The Last Command e The Ghosts of Iwo Jima sono tutti concept sulla Seconda Guerra Mondiale, perché siete tanto ispirati da quel periodo storico? - Smaro - Alcuni dei nostri album hanno testi incentrati sulla II Guerra Mondiale perché è un periodo della nostra storia il cui studio appassiona o ha appassionato alcuni membri attuali o ex membri della band. E poiché, a seconda degli album, la parte compositiva dei testi ha coinvolto in modo vario i componenti della band, ci sono stati album maggiormente incentrati su questo periodo. É un interesse personale che non deriva dall’emulazione di altre band (ad es. i Sabaton degli ultimi anni. Noi abbiamo iniziato prima a scrivere su questi temi…). Forse uno spunto lo possiamo trovare in alcuni brani dei Maiden ("Aces High", "Where Eagles Dare" e "Tailgunner"), che hanno sicuramente influenzato la nostra adolescenza.
- A&B - The Ghosts of Iwo Jima è stato per caso influenzato anche dalla visione del film diretto da Clint Eastwood (Letters from Iwo Jima)? - Gigi - Sì esatto. Ma non solo, anche il brano "Valkirya" contenuto nell’album è il frutto della visione del film Operazione Valchiria, con Tom Cruise nei panni del colonnello Claus von Stauffenberg alla guida dell'attentato del 20 luglio 1944 ai danni di Adolf Hitler perpetrato da un gruppo di ufficiali tedeschi.
- A&B - In uno dei vostri tour passati avete incrociato Udo Dirkschneider, gira voce che sia un uomo un po’ chiuso e scontroso (quasi snob), voi lo avete incontrato? Che impressione vi ha fatto? - Pooma - Sì, lo abbiamo incontrato alcuni anni fa al Valpolicella festival, ma non abbiamo avuto occasione di interagire con lui in modo approfondito. È stato per lo più un incontro nel backstage, uno di quei momenti in cui la band è concentrata sul proprio show e la tensione è normalmente alta…
- A&B - In generale, avete qualche aneddoto strano da raccontare? Storie da backstage, incontri particolari...? - Pooma - Sai, dopo oltre trent’anni di attività potrei scrivere un romanzo… e non proprio di poche pagine. Mi piace ricordare alcuni aneddoti delle tournée con Nicko, che da buon guascone ci ha fornito molto materiale simpatico.. ricordo a Pavia, al casello dell’autostrada, guidava lui. In quel momento chiama Ian Paice, in vivavoce, e Nicko non si è tenuto e lo ha presentato alla casellante: “Ehi, ma tu sai chi è questo? Questo è Ian! Ma dico Ian! Non lo conosci? Beh, anche io non lo reggo molto, ma ha delle splendide batterie!”. Il gelo. TU..TU…TU.. “Vabbeh, lo richiamerò, ora pago.” Oppure ad Atene, dove il giorno dopo di noi suonavano gli WASP. Immagino che Blackie abbia passato una buona mezz’ora a leggere tutti i messaggi che Nicko e noi gli abbiamo lasciato sui muri del camerino…
- A&B - Quale è lo stato di salute della scena metal in Piemonte? Ci sono posti dove suonare? - Peyo - La scena metal del Piemonte ha sicuramente patito gli effetti della pandemia. Alcuni luoghi storici non esistono più ed altri stanno cercando, anche con fatica, di riprendere vita. Sicuramente la volontà e l’impegno di molti non manca e gradualmente le occasioni per suonare iniziano nuovamente ad esserci. Confidiamo che il prossimo autunno non veda l’ennesimo ritorno del covid, in modo che questi movimenti possano consolidarsi.
Stefano "Pooma" e Samuele "Peyo" in azione.
- A&B - Siete stati selezionati per suonare alla XII edizione del Rock Metal Fest di Pulsano (Ta). Come siete venuti a conoscenza dell’evento e del relativo bando di partecipazione? - Pooma - A dire il vero non ricordo bene… qualche anno fa avevamo inviato la domanda di partecipazione, poi per il covid e disastri vari non se ne era fatto nulla. Anzi, il tutto era stato tramutato in una intervista web fatta dallo staff della Rock Metal Events (che organizza l'evento). Vista la riapertura del bando di quest’anno ci abbiamo riprovato e stavolta ce l'abbiamo fatta.
- A&B - Prima volta al Sud Italia? Da Cuneo alla sede del concerto sono quasi 1200 chilometri, cosa vi spinge a suonare così lontano da casa? - Anthenora - Così al Sud è la prima volta. Qualche anno fa abbiamo suonato all’Armageddon Metal Fest in Molise, e quella è stata la meta più a sud dove ci siamo spinti e che ricordiamo con estremo piacere. Taranto è agli antipodi dell’Italia rispetto a dove viviamo: è decisamente un lungo viaggio. La spinta di suonare lontano da casa è quella di trascorrere del tempo insieme in primo luogo: il fatto che la band abbia una base stabile da molti anni significa che siamo e viviamo in forte sintonia, pur con le nostre specificità caratteriali e differenze. Oltre a questo, la dimensione live è sempre stata la nostra preferita, perché ci permette di conoscere altre band, creare nuove amicizie, e scambiare reciprocamente con il pubblico l’adrenalina e l’energia che si crea in un concerto metal.
- A&B - Cosa si deve aspettare chi verrà a vedervi dal vivo al RMF? - Anthenora - Emozioni, adrenalina, coinvolgimento. Sono il nostro marchio di fabbrica
- A&B - Vi ringraziamo per la disponibilità e vi lasciamo lo spazio per un messaggio ai vostri fans e ai lettori di “Artists & Bands” - Anthenora - Anthenora è la roccia prima che vi arrivasse la spada, Anthenora è fede allo stato grezzo! Seguiteci: ognuno troverà la propria via a fianco della nostra. STAY METAL!
ANTHENORA in alto da sin a dx: Stefano "Pooma" (gt), Luigi "Gigi" (vc) e Fabio "Smaro" (dr). In basso da sin a dx: Gabriele "Gabry" (gt) e Samuele "Peyo" (bs).
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