L’italiano Gian Luc Giustiniani, ad Amsterdam per frequentare il SAE (noto istituto per la formazione professionale nel settore dei Creative Media) fonda nel 2006, insieme a Marc Antonio Spaventi e ad altri musicisti di varie nazionalità (lo scozzese Gordon Todd, lo svedese Paul Ehn, l’anglo-danese Tom Pettit e l’americano Jon Miller) i Sun Travellers.
La diversa provenienza dei protagonisti di questo progetto ha certamente influito sul risultato finale, infatti, Excursions, primo lavoro della band in questione, è un disco dal respiro internazionale ed è un concentrato di stili e sonorità differenti. Si apre con “A Thousand Stars”, brano dal sapore new wave anni ’80, che si lascia cullare da un morbido basso e dal suono della lap steel guitar; in “Calypso” la chitarra solista, accompagnata dalla ritmica suonata con l’effetto wah wah, si destreggia in assoluta libertà su una base di percussioni. “Shades of Madness”, riesce nella difficile impresa di ricalcare lo stile del grande David Gilmour e di rado ci è capitato di ascoltare un omaggio così lampante ai Pink Floyd, il brano è ben costruito ed è un vero peccato udirlo sfumare velocemente “Skywalker” è un rock blues lento nel quale la slide riproduce l’atmosfera di un viaggio nello spazio, apprezzabile il lavoro delle percussioni ed i cambi di ritmo. A seguire troviamo il breve strumentale blueseggiante “Insomnia (part 1)”, dove si respira aria di improvvisazione. “Miss Escapade” è una delle canzoni più convincenti del disco con la sua splendida progressione melodica che sfocia nell’arioso ritornello. “Spirit dance” è ispirata alle danze dei nativi americani, ma sarebbe anche una ottima colonna sonora con il basso prepotente ed un breve assolo centrale degno dei Cream di Eric Clapton. “Mirrors” cede alla tentazione pop, ma il brano non è mai convenzionale, perché l’intreccio di tastiere e chitarre produce un effetto elegante e raffinato. Segue la pacata “Company man” e si chiude con la seconda parte dello strumentale “Insomnia”. In ogni canzone risalta l’ottimo bagaglio tecnico di ciascun musicista, è evidente la ricerca della melodia, ed anche i testi sono interessanti, ben strutturati (a titolo di esempio si veda “Miss Escapade”) e mai banali. Tutto il disco genera sensazioni, ci si ritrova catapultati in un piovoso pomeriggio di fine anni ’70, oppure nel bel mezzo di un viaggio notturno in autostrada. Nell’insieme si ha l’impressione di affrontare un percorso finalizzato all’esplorazione di differenti territori musicali (Pink Floyd, Bowie, Brian Eno, Tangerine Dream, Doors, le colonne sonore dei polizieschi e horror anni ‘70, la prima new Wave, il rumorismo, la psichedelia, l’improvvisazione tipica del blues) ed il titolo Excursions non è sicuramente stato scelto a caso. La forza e la novità della musica proposta risiede proprio nella sua varietà e nell’aver sapientemente mescolato, sperimentando, influenze e suoni così diversi fra loro, e, per questa capacità, possiamo tranquillamente concludere di avere tra le mani un disco classico e moderno allo stesso tempo. 70/100
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Gian Luc Giustiniani: Chitarre, lap steel e basso Anno: 2010 |