Dopo Krokus, Shakra e Gotthard, ora tocca ai Redeem mantenere alto lo standard qualitativo dell’hard rock svizzero. I tre ragazzi, Stefano “Saint” Paolucci, Alessio Piazza e Simon Steiner, raggiungono il traguardo del fatidico “terzo album”, generalmente considerato “la prova del nove” per una band. Le coordinate stilistiche in cui il gruppo si muove si palesano immediatamente con il trittico di apertura: “Insanity” è l’esplosivo biglietto da visita, “Chanson D'Amour (Love Song)” è un brano energico trainato dalla melodia portante della chitarra, mentre “The Last Goodbye” è una rock ballad incisiva con tanto di pianoforte. Il disco, però, riserva anche ulteriori e gradite sorprese, non mancano ad esempio richiami a certa new wave di fine anni ’80 (“Awake”), suggestioni elettro-pop (“La Luna”, pezzo cantato in italiano che ricorda i nostrani Subsonica) e sprazzi di hard rock settantiano (si ascolti l’assolo di stampo classico di “Alter Ego”, in cui tastiera e chitarra si inseguono come faceva in passato la collaudata coppia Lord-Blackmore). Il punto di forza del lavoro è la capacità compositiva del trio, molto attento alla melodia e agli intrecci vocali, infatti la maggior parte dei chorus, cantati a tre voci, vi si stamperanno in testa e ci resteranno per settimane. Ottimi anche gli arrangiamenti, con un uso di elettronica e di tastiere dosato quel tanto che basta per dare smalto e brillantezza ai pezzi. Questo album è una vera mina vagante e se fosse uscito negli States avrebbe scalato senza problemi le classifiche della categoria rock e affini. I Redeem non sfigurano al confronto con altre band più blasonate e ci confermano ancora una volta che l’aria dei monti svizzeri ossigena bene il cervello dei musicisti Rock. |
Stefano "Saint" Paolucci: Voce e chitarre Anno: 2016 Tracklist:
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