All’alcool la causa di … e la soluzione a … tutti i problemi della vita, con la voce di Homer Simpson che pronuncia questa battuta, si apre l’opera prima dei salentini Dreker e di certo non poteva essere scelta miglior introduzione per presentare questa folle avventura musicale.
Il vocalist e fondatore Alessandro Fiore, partito all’inizio del 2008 alla ricerca dei compagni di viaggio giusti per realizzare il progetto Dreker (monicker nato alterando il nome di un noto marchio di birra), ha impiegato quasi un anno per mettere insieme tutti i tasselli e completare, come un rompicapo, la line-up che si è riunita in sala registrazione per sfornare l’EP che abbiamo tra le mani. La proposta musicale, rodata a lungo in sede live, è un thrash-speed metal prima maniera, completata da testi ironici e demenziali. “We want to drink” è un brano al fulmicotone, in stile primi Metallica, nel quale viene esaltato il bere, in un verso definito come “the king of the sport”; in “Bimbominkia”, una esagitata fan dei Tokyo Hotel viene travolta dalla impressionante onda sonora sprigionata dai cinque musicisti. “War of the whores” (vi risparmiamo la traduzione), prende di mira tutte quelle ragazze che, senza avere alcun talento, spadroneggiano in televisione, anche qui l’intro è allusiva, infatti è possibile ascoltare una zuffa tra due protagoniste del programma L’isola dei famosi. Il brano “A moment of lucidity”, si rivela il più interessante del lotto con il suo alternarsi di sfuriate speed e fraseggi rallentati, questa splendida composizione strumentale racchiude al suo interno anche un breve inserto di armonica. Chiude il lavoro “In Thrash we Trust”, song che riassume tutti gli elementi dello spirito Dreker, velocità, energia, ritmo, assoli scattanti e un testo che inneggia alla filosofia metal and beer. Un esordio ricco di buone idee, che ben lascia sperare per il futuro, unico neo la registrazione che penalizza le tonalità basse e toglie un po’ di smalto alle chitarre (questione che inciderà sul voto finale). In questi ultimi mesi il gruppo ha subito ulteriori stravolgimenti della formazione, tanto che a portare avanti il progetto originario è rimasto solo il cantante Alessandro, il quale, però, grazie alla sua tenacia e forza di volontà, non si è perso d’animo e ha rimesso in piedi la band con altri componenti (la nuova sezione ritmica proviene dai conterranei Folk’n’troll) per placare la sete di fare musica e lo sfrenato desiderio di suonare dal vivo. A questo punto non ci resta che brindare ad Alessandro ed ai suoi nuovi amici. Solleviamo i boccali, alla salute e che tutto vada per il meglio! Hic… 70/100
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Alessandro Fiore: Voce Anno: 2009 Sul web: |