San Giorgio Ionico (Taranto), 27 Gennaio 2024 - Jibò Disco Club
My my, hey hey ************************ Lo spirito del concerto di Omar Pedrini tenutosi al 'Jibò Disco Club' di San Giorgio Ionico (Taranto), è racchiuso tutto nei versi di Neil Young sopra riportati. Pedrini è personaggio di spicco nel nostro panorama musicale, perché con i suoi Timoria ha dimostrato concretamente che anche qui in Italia si può scrivere e suonare dell’ottimo rock, e si può competere, senza sfigurare, con band inglesi o americane. ‘Viaggio senza vento’, uscito nel 1993, è senza dubbio uno dei dischi più belli e importanti della nostra discografia, un concept album dai testi profondamente ispirati che poggiano su un tappeto musicale grintoso, evocativo e coinvolgente. L’album, manifesto di una generazione alla ricerca della propria identità nel periodo post caduta del Muro di Berlino, è una sorta di romanzo di formazione nel quale si narra l'evoluzione interiore, piena di dubbi ed inquietudini, di Joe, un giovane che cerca di conoscere meglio se stesso nella delicata fase della vita che va dall’adolescenza all'età adulta. La scaletta si apre con la melodia british di “Col fiato sospeso”, per poi proseguire con “Cosa vado a fare a Londra”, che piano piano si trasforma in “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd. Dalla ultima produzione solista, vengono pescate la misteriosa “Ombre etrusche” e l’inno ecologista “La giusta guerra”, che sul finale si apre con un coro a più voci armonizzate che regala brividi agli astanti. Sembra di assistere ad una lezione di storia del rock condensata in un paio d’ore, poiché tra le melodie dei pezzi suonati si celano riff e riferimenti che vanno dai citati Floyd a Ian Dury, passando per James Brown, Police, Bob Marley per arrivare ai Deep Purple e persino ai Goblin. Questo è il background del musicista bresciano, che ha dalla sua uno spirito di ragazzo, sincero, umano e disponibile. Ecco, questo è un episodio che rivela uno dei motivi della longevità del Rock, il Rock è cultura e non morirà mai perché si tramanda di generazione in generazione, come dimostrato dalla presenza nel pubblico di tanti adolescenti e bambini accompagnati da genitori (a loro va il nostro plauso) appassionati di musica e di larghe vedute. A coronamento del concerto arrivano “Sole spento”, “Verso Oriente” e poi “Sangue impazzito” (brano richiesto a gran voce dal pubblico e descritto da Omar come una “preghiera”), il pezzo viene legato al finale della “Città di Eva” e incanta i presenti per sette minuti di pura magia. Il momento ha quasi il sapore di un passaggio del testimone, se è vero, come è stato annunciato, che questo è l’ultimo tour dell’artista bresciano. Il lungo viaggio del Rock quindi non si ferma, la scena è viva e vegeta come hanno egregiamente dimostrato in apertura i barlettani Gadjos. Già con il brano iniziale si comprende il loro spessore, infatti, dopo una breve intro partono le note di “Another brick in the wall” dall’incedere cadenzato (ripreso dai Korn), che a sorpresa ben si fonde con “Whole lotta Love” dei Led Zeppelin. Una breve considerazione: sarebbe sensato che tutti i rocker italici si coalizzassero e lasciassero da parte sciocche rivalità (cosa che spesso si è vista dalle nostre parti) e prendessero esempio dai gruppi rap, trap e similari, che si sono compattati in difesa del loro genere e hanno collaborato spesso tra loro, incidendo dischi con ospitate e “featuring” vari. Questo l’augurio per tutto il Rock nostrano, che deve molto anche agli organizzatori di serate come questa, e, nel caso di specie, Mimmo Breccia e la sua “Production” (già promotore di varie edizioni del South’s Cheyenne Festival) e Sergio Sisto, manager dei Gadjos (che, per primo, aveva portato gli Extrema a Taranto nel lontano 1996). Una menzione speciale va, infine, a tutti i presenti, che hanno partecipato sempre attivamente non facendo mai mancare il proprio caloroso supporto, ed è anche grazie a loro se il "Rock and roll è qui per restare”. Foto della serata di "Eric" G. Laterza
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OMAR PEDRINI Band Omar Pedrini: Voce e chitarra Davide Apollo: Voce Carlo “Octopus” Poddighe: Chitarra, tastiere e cori Simone Zoni: Chitarra e cori Mirco Pantano: Basso e cori **********************Data: 27/01/2024 ********************** opener GADJOS Luca Brado Raguseo: Voce Bianca Lovero: Chitarra Jay Jay: Basso e cori Nicola Lacerenza: Batteria
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