Dopo una lunga serie di concerti dal vivo, i palermitani Radiance giungono al loro primo demo. La copertina di “... And the Night Comes Down“ raffigura un ponte decorato con le lettere di un alfabeto non convenzionale, mentre sullo sfondo si levano degli alberi avvolti da una luce misteriosa; il libretto, molto curato, contiene i testi e varie foto del gruppo. Il CD è formato da sei brani di media durata e dura circa mezz’ora. L’apertura è affidata alla veloce “Lady Blackness”, ancestrale figura femminile, probabilmente una strega. Un tema simile pervade “Moon on the Mirror”, basata su un’altra descrizione di una presenza femminile, che in questo caso si trasfigura nella luna: dopo un avvio di stampo dark melodico, il pezzo dapprima si fa cadenzato, quindi accelera. “Inferno” contiene riflessioni personali sulla salvezza dell’anima: inizialmente lenta, la canzone acquista durezza, dirigendosi verso una conclusione nuovamente all’insegna della melodia. L’esplosiva “Fire” tratta di una dolorosa unione, che avviene nel segno della potenza di un fuoco interiore: il pezzo è arricchito dalle doppie voci e da qualche passaggio darkeggiante. Segue “Inspiration”, che inizia con una celebre frase in latino, cioè il responso formulato dalla Sibilla ad un soldato che partiva per la guerra: dopo alcuni effetti d’avvio, il brano scorre veloce. La chiusura è dedicata al compatto epic maideniano “Warm Zephyr”, che descrive una notte estiva trascorsa sulla spiaggia. I Radiance di oggi sono un po’ diversi da quelli che registrarono le tracce appena descritte, visto che all’epoca sfruttarono una drum machine, mentre attualmente nella formazione è presente un batterista vero e proprio; inoltre, in studio vennero usate due chitarre, mentre oggi ne è rimasta soltanto una. Ad ogni modo, riferendoci a quanto ascoltato, risulta chiaro che il gruppo è dotato di una discreta tecnica, presente tanto nei numerosi assoli quanto nelle ritmiche. La voce, a volte accompagnata dai cori, viaggia su tonalità acute, ma non sempre aggressive; a nostro parere, andrebbe maggiormente curata la pronuncia: visto che si tratta di una voce duttile, che si esprime anche in passaggi teatrali, ci sembra un peccato tralasciare quelli che possono sembrare semplici dettagli, ma che in realtà fanno la differenza. Nel complesso, il disco merita certamente un ascolto da parte degli appassionati di hard rock e classic metal. 65/100
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Karin Baldanza: Voce Anno: 2008 Sul web: |