Ci sono album che riusciamo a giudicare in termini positivi sin dal primo ascolto (spesso sono anche quelli di cui ci dimentichiamo prima), altri che necessitano di ripetuti approfondimenti prima di azzardare un giudizio (sono i lavori che risentiamo volentieri anche a distanza di anni), altri ancora che nonostante le decine di passaggi nel nostro lettore cd ci fanno dare una valutazione che va da "boiata anno domini ...." a "grammy award anno domini ...".
Purtroppo o per fortuna a quest'ultima categoria appartiene Rokus Tonalis di Aviva datato A.D. 2006. Aviva è il progetto di un novello Emerson l'ennesimo), Dimitri Loukianenko (qui anche alla batteria e al basso) e la tematica dell'album, tanto per rimanere nel "leggero", è l'ultimo libro della Bibbia, cioè l'Apocalisse di Giovanni Evangelista. E la musica? Pretenziosa, a tratti kitsch, incentrata su un uso anche esagerato delle tastiere (e poteva essere altrimenti?), ora drammatiche ed ossessive, ora più pacate e riflessive. A tutto questo si aggiungono sperimentazioni elettroniche tormentate che sfociano raramente (per non dire mai) in aperture più melodiche ed ariose. Niente o poco a che vedere con il progressive più tradizionale quindi, qualche sprazzo riconducibile agli Emerson,Lake & Palmer e tanta, tanta musica classica contemporanea, spesso stucchevole altrettanto frequentemente affascinante. Il giudizio, per concludere, rimane quindi quello a cui si è accennato all'inizio: da odiare o da amare visceralmente. L'unico consiglio che mi permetto di dare è: ascoltatelo, ascoltatelo e ancora ascoltatelo e quando l'avrete metabolizzato converrete con me che talvolta è sottile il confine tra il capolavoro e la stucchevolezza fine a se stessa. |
Dimitri A. Loukianenko: Tutti gli strumenti Anno: 2006 Sul web: |