Quasi niente è cambiato nel sound, nelle nove tracce per circa cinquantacinque minuti di musica i De Profundis continuano a contaminare pesantamente la propria musica miscelando prog, death, doom e black metal con grande sapienza, ricordando senza però mai scimmiottare la cupezza e la decadenza di formazioni ben più blasonate come gli Opeth. L'album verte tutto su toni di negatività e regressione assoluta, con brani lunghi fatti di passaggi suggestivi e corposi, dove ad una certa spigolosità esecutiva viene affiancato il cantato che si alterna tra growl e screaming con naturalezza e grande efficacia, donando grande impatto emotivo ai brani (su tutti la bella "Delirium" è l'esempio migliore). I brani sono tutti ben calibrati e mixati (il lavoro di post-produzione è avventuo presso gli storici studi francesi Studios Davout), sempre pregni di una naturale drammaticità (forse a volte pure eccessiva), come accade con la bellissima "This Wrethced Plague", degna dei migliori Agalloch.
Disponibile dal 7 maggio in Inghilterra a dall'11 dello stesso mese nel resto d'Europa, The Emptiness Whitin è un buon lavoro di metal contaminato e stratificato, forse un pò ostico in alcuni passaggi ma formato (e qui ci riallacciamo al "però" di inizio recensione) da un robusto e consistente songwrting. Se non avete mai approcciato alla loro musica, questa potrebbe essere l'occasione giusta.
75/100
Craig Land: Voce
Roman Subbotin: Chitarre
Shoi Sen: Chitarre
Arran Mcsporran: Basso
Nick Tingle: Batteria
Anno: 2012
Label: Kolony Records/Masterpiece Dis.
Genere: Alternative Metal
Tracklist:
01. From the Depths
02. Delirium
03. Silent Gods
04. This Wretched Plague
05. Twisted Landscapes
06. Release
07. Dead Inside
08. Parallel Existence
09. Unbroken (A Morbid Embrace)