Essendo un lavoro completamente ambient, il trio si è interrogato a lungo sulla opportunità di immetterlo sul mercato sino a quando gli esiti del mixaggio finale, messo a punto da Markus Reuter, non hanno spazzato via ogni residua perplessità.
La title-track si apre su un'atmosfera opprimente e lenta assieme al dispiegamento di dense vibrazioni che generano una marea di impulsi sonori il cui rombo avvolge il cardine principale.
Si tratta di un brano asfissiante ma con una certa singolare spazialità, accompagnato da sottili modulazioni che liberano veri e propri strattoni sonori e brusii sottotraccia.
L'intensità cresce di una spanna con Seelenmord. Se l'incipit è imbevuto di una spiazzante pesantezza, la tonalità, per converso, si schiarisce su un perdurante ronzio lineare dalle fluttuazioni tetre e dense.
I primi intrecci del sintetizzatore annunciano invece una dimensione sonora più eterea che Jeanne D'Arc conferma con lo schiudersi di cori dalle vocalità incerte. Si tratta di un bel momento tenero, sospeso all'interno di un corridoio scuro e senza tempo, fino a confluire nelle intense fluttuazioni di Yet Another Ambient Track; un brano d'atmosfera capace di mescolare sapientemente i sapori di Schulze con i ritmi cadenzati di Roach, all'interno di sublimi modulazioni armoniose.
L'efficacia di questo passaggio non è circoscrivibile, anche se l'evocatività delle ambientazioni vi predominano. Lunghe linee sonore si intersecano con corti strati armoniosi all'interno di stridori controllati. Una ambientazione sonora di fantastica intensità che pian piano si irradia ed illumina, preservando nel contempo la sua atonia sin dai primi refoli del suono informa Number Nine; un breve pezzo costruito su modulazioni, in grado di alternare scatti leggeri ed altri tenebrosi.
My Guitar Gently Weeps, invece, non ha nulla a che vedere con ipotetici tributi a George Harrison. E' piuttosto un intricato dedalo di viuzze con passaggi di enorme limpidezza sonora in grado di rischiarare attraverso la loro lucentezza un'epoca quasi astrale. Holier conclude l'album all'interno di un clima di distensione che libera un nuovo soffio di ['ramp] nel quadro di una opacità abissale.
Ceasing to Exist è un lungo percorso di atmosfere dove ['ramp] e Markus Reuter intrecciano i loro stili e le rispettive variazioni sonore. Un fantastico amalgama di suoni minacciosi e di chiarori armoniosi in grado di costruire una festività musicale tra le più inconsuete e sorprendenti.
Frank Makowski: Electronics, Effects Sampling, Loops Devices
Markus Reuter: Treatments, Touch Guitar, Loops Devices
Stephen Parsick: Electronics, Effects Sampling, Loops Devices
Anno: 2007
Label: Doombient Music
Genere: Experimental
Tracklist:
01. Ceasing To Exist
02. Seelenmord
03. Jeanne D'Arc
04. Yet Another Ambient Track
05. Number Nine
06. My Guitar Gently Weeps
07. Holier