Scott Henderson è imprevedibile. Con i Tribal Tech ed i Vital Tech Tones si è distinto come esecutore infinitamente versatile e musicista impeccabile.
Well To The Bone denota una dose massiccia di creatività anche se, ad onor del vero, alcune delle composizioni dell'album si staccano tra di loro come per una certa dissonanza. Potrebbe essere comodamente catalogato sotto la categoria "fusion" ma non dispiacerebbe a molti degli amanti del blues. Lady P è una sintesi del lato sperimentale blues del mutante Henderson, con il fitto corollario di spostamenti ritmici costanti che lo rendono quasi impossible da classificare tout court. Le parti vocali di Wade Durham ricordano in parte il Corey Glover dei Living Colour tanto quanto l'inclinazione vocale di Devil Boy sembra un tentativo disorientante di riproporre il miglior Hendrix (di cui Henderson ama definirsi tributario). Forse Durham sembra talora prendersi troppo seriamente. Invece Thelma Houston è perfettamente inserita nel blues diretto Lola Fay. Non tutto è caldo e metallico. Ancora una volta, Henderson unisce la complessità armonica della fusion con un tratto blues. Una delle costruzioni musicali più esotiche è Sultan's Boogie, che unisce le evocazioni suggestive del Medio Oriente, con una pirotecnica divagazione chitarristica scolpita nella roccia. Nonostante non risulti la più facile delle tracce dell'album, essa è sicuramente una delle più affascinanti. Thelma Houston inoltre compare in Wel To The Bone traccia/titolo dell'album, scorrazzata di Henderson nei vari registri stilistici culminante in uno dei suoi assoli più interessanti. Un piccolo limite nell'album è l'impressione che anche quando le parti vocali sono valorizzate, risultano come mescolate in maniera tale da prendere il ruolo di semplice sostegno. Il risultato è un album che è di grande interesse per gli amanti della chitarra e per gli amanti della contaminazione musicale e che ben si innesta nella ideale continuazione di un percorso blues avviato con Dog Party (1994) e proseguito con successo con Tore Down House (1996). |
Scott Henderson: Chitarra Anno: 2002 |