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Dyve
Inside

I Dyve, formazione lombarda fondata nel 2001, hanno ormai una certa esperienza alle spalle, visto che al loro attivo figura una prestigiosa presenza nella lista dei gruppi del Gods of Metal 2003. Il loro secondo album, “Inside”, è introdotto da una copertina che rappresenta una cancellata chiusa da un lucchetto, mentre oltre il cancello si intravede qualcosa di simile ai macchinari di una fabbrica; sul libretto, in alcune parti poco leggibile per via della discutibile scelta cromatica, compaiono alcune foto, ma soprattutto i testi, molto lunghi ed articolati, quasi tutti relativi a riflessioni personali. Il CD dura una cinquantina di minuti ed inizia con la breve intro acustico-sinfonica “Inside”, seguita dalla martellante “Addiction”, notevole canzone riguardante la tremenda piaga sociale della droga e dalla veloce “Real World”; si continua con i pensieri di guerra di “Shinin' on”, dall'avvio acustico, arricchita da un assolo effettato, da un intermezzo lento e sognante e da un finale esaltante e coinvolgente. Scorrono velocemente l'aggressiva “Dreams”, piuttosto orecchiabile, ai limiti del power ed il mid-tempo “Strange Feelings”, che sfrutta in modo intelligente alcune sovrapposizioni vocali.
La massiccia “Blood Desire” è seguita dalla ballata “Waiting”, degna delle migliori lente dei primi anni '90, che presenta una lieve accelerazione nel finale, mentre la rapida “Blows Your Mind” è caratterizzata da un ritornello cantato su tonalità più elevate e da un intermezzo rarefatto, con nuove sovrapposizioni vocali.
Una nota a parte merita l'epica ed elaborata “Emotions (in the Wind)”: in otto minuti, tra vari cambi di tempo, vengono descritte le sensazioni legate ad un amore finito e risultano molto pregevoli il solismo melodico in avvio, le impressioni dark offerte da una parte recitata e quelle dal sapore anni '70 presenti nel finale. Dopo la ritmata “You Make Me Feel”, su cui vengono usati il wha-wha ed alcune melodie che ricordano un po' Ozzy Osbourne, la conclusione è affidata a “Fear of what We Are Not”, brano particolare per via delle voci effettate, moderno ed oscuro nello stesso tempo.
Una voce selvaggia e dalla notevole estensione, l'uso dei cori ed un corretto bilanciamento tra solismo melodico ed aggressività ritmica danno vita ad un suono potente, diretto e moderno, ma dal feeling antico. Non pensiamo che verremo condannati per eresia se affermiamo che i Dyve ripartono dal punto in cui si fermarono gli Skid Row, cioè da quando le coordinate musicali su cui era basato quel capolavoro di street metal che porta il nome di “Slave to the Grind” vennero scriteriatamente abbandonate per seguire le facili suggestioni del mercato, dando luogo alla tremenda delusione semi-grunge di “Subhuman Race”; naturalmente, il suono dei Dyve non è quello del 1992, anzi è molto attualizzato, ma possiede la stessa rabbia che gli Skid Row seppero trasmettere ai loro adepti di quel periodo, caratterizzato, anche in Italia, da parecchi cambiamenti, non ultimi quelli legati allo scandalo di Tangentopoli ed al conseguente ricambio della vecchia e corrotta classe dirigente, come pure al volgare assassinio dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Scusandoci con i lettori per la piccola digressione storica - che non è stata fine a se stessa, ma ci è servita per fornire un'idea, seppur sommaria, di un'epoca (non lontana nel tempo, ma dimenticata o addirittura ignorata da troppi) in cui la gente aveva ancora la capacità di indignarsi - consigliamo il disco a tutti quei metallari che abbiano ancora bisogno di energia, visto che il mondo in cui viviamo non fa certo presagire un futuro roseo e la potenza dei Dyve può essere un valido antidoto ed un'eccellente reazione alla corruzione ed al malcostume, sempre più dilaganti, anche al giorno d'oggi.

80/100


Simone Rossini: Voce
Ivan McSimon: Chitarra
Cristian Arena: Basso
Damiano Merazzi: Batteria

Anno: 2008
Label: UK Division
Genere: Heavy Metal

Tracklist:
01. Inside
02. Addiction
03. Real World
04. Shinin' on
05. Dreams
06. Strange Feelings
07. Blood Desire
08. Waiting
09. Blows Your Mind
10. Emotions (in the Wind)
11. You Make Me Feel
12. Fear of what We Are Not

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