La recente nuova edizione vinilica dell'ultimo album dei Coroner permette di cogliere più piccioni con soltanto una fava.
Generalmente sono contrario alle ristampe, tranne nei casi in cui la prima tiratura risulti economicamente inaccessibile. E' il caso di "Grin" nella versione a 33 giri: uscita per la Noise nel 1993, è oggi difficile da acquistare a prezzi ragionevoli. Non si tratta di un disco raro, a dirla tutta, giacchè è largamente presente in piattaforme ove vengono proposti vinili usati, ma, ahimé, raggiunge sempre una quotazione che raramente scende al di sotto dei 200 euro. L'acquisto di questo disco offre quindi la preziosa opportunità di riscoprire, ad un prezzo economico, un album atipico ma eccellente della discografia del terzetto elvetico. Quest'opera perde le connotazioni thrash dei quattro lavori precedenti, ma non il duro imprinting delle origini. Caratterizzata da un sound che - pur quasi totalmente privo di ritmi serrati (a parte i veloci tecnicismi di "Internal Conflicts" e la ipnotica conclusione di "Grin (Nails Hurt)"), non rinuncia ad una granitica e oscura attitudine di fondo, prerogativa della band fin dal primo album - questa prova discografica è ricchissima di riff paranoici, sonorità claustrofobiche, ritmi cadenzati e ripetitivi, atmosfere inquietanti di vago stampo progressive. "Grin" delude certamente gli appassionati del thrash, ma si evidenzia quale capolavoro assoluto in termini squisitamente heavy metal: un masterpiece indiscusso che perfeziona la lezione di gruppi seminali come Venom, Celtic Frost, Hellhammer manifestando un sopraffino gusto creativo e tecniche esecutive piuttosto esemplari, parametri, questi ultimi, decisamente inarrivabili per le band appena citate. La nuova edizione qui recensita, inoltre, presenta una qualità del suono ottima poiché permette di ascoltare su due vinili oltre 56 minuti di musica, in origine eccessivamente compressi nell'unico vinile che caratterizzava la prima tiratura. Da ultimo, due brani - "Theme For Silence" e "Paralized, Mesmerized" - sono qui presenti in versioni leggermente più lunghe di quelle originarie. Clicca QUI per leggere l'intervista realizzata a Ron Royce. |
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