Non sempre coniugare originalità ed alta qualità espressiva è un’impresa facile da realizzare.
I Passover con Sacrifice, il loro terzo album, riescono a fondere una indubbia singolarità ( l’incontro tra il rock e la tradizione klezmer) ed un valore artistico veramente notevole e seducente. L’album si presenta come un concept basato sulla storia di un padre e di un figlio pienamente fiduciosi nell’operato del Dio biblico. La fusione tra il rock floydiano e la cultura musicale ebraica è il fil-rouge che lega le 11 tracce del lavoro, benché, ad ogni ascolto successivo, i parenti più prossimi del gruppo triestino (anche se la cantante è di Boston) paiono essere quei Quasar Lux Symphoniae ed il loro imperdibile primo album “Abraham”. Sacrifice è sicuramente meno ambizioso, meno ricercato, meno “rock” (opera) di quest’ultimo ma altrettanto incantevole. La “creatura” di Davide Casati (clarinetto e voce, nonché curatore di manifestazioni legate alla cultura ebraica), che si avvale dell’apporto di Samuele Orlando (tastiere e voce), Alessandro Colombo (batteria e voce) e di Ellen Garfield (voce), ci conduce attraverso un viaggio musicale (che è anche viaggio di un popolo) ricco di contaminazioni in cui le tradizioni folkloriche balcaniche incontrano quelle mediorientali e quelle, più “prosaiche”, del rock sinfonico occidentale. Un connubio apparentemente inconciliabile che i Passover rendono credibile e godibile. Unione subito evidente nell’opener “Sacrifice” dove le istanze sinfoniche sono arricchite, ma anche stemperate dal grande lavoro del clarinetto. In altri brani, come “The knife” ad esempio, è invece un gusto floydiano a predominare. Molto interessanti lo strumentale “The rise” in cui la tradizione klezmer si combina con la strumentazione elettrica moderna e anche “Why?” una vera e propria preghiera-riflessione messa in musica. L’aspetto “solenne” è chiaramente espresso nella seconda parte dell’album con molti brani cantati in ebraico senza abbandonare le aspirazioni rock. Un album sorprendente, coraggioso, intrigante e vivamente consigliato. 78/100
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Davide Casali: Compositore, clarinetto, basso, voce Anno: 2010 |