Nell'ascolto, colpisce certamente il brano "Angels of San Marco", pezzo che nella prima parte vive in un'ambientazione molto serena, quasi idilliaca piazza, intesa più in una forma più generale con i suoi suoni e la vita di relazione e di dinamismo. Insomma nel significato positivo che essa porta con sé, per poi ingrangersi nel suono incessante delle campane, suono tutt'altro che evocante paesaggi da cartolina ma sovrapposto troviamo l'inquietante interferenza di un cellulare, idea di un'incalzante modernità, che sfocia poi nella Lynchiana e distorta "Saltland". Il disco si dimostra quindi in continuità col precedente, sia nella ricerca sonora che nell'intenzione di costruire una linea compositiva, connubio sia di musica realizzata con strumentazione classica che di musica prodotta ad esempio dal flusso acqueo, dallo scricchiolio prodotto da una barca o dall'intenso vociare dei passanti. Per gli amanti del genere è sicuramente un buon ascolto da fare e apprezzare per la ricchezza scenografica che sa rendere questo artista con il proprio intento compositivo. 70/100
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Enrico Coniglio: Chitarre, Sintetizzatori, Bells, Breathes, Toy Glockenspiel, Radio, Mini Gong, Glasses, Shells, Farfisa MircOgan, Clavietta, Harmonica, Psalterium Anno: 2010 |