Home Recensioni Live Joe Satriani - Roma, 7 Ottobre 2015

Joe Satriani
Roma, 7 Ottobre 2015

Roma, 7 Ottobre 2015 - Auditorium Parco della Musica

Sbarcato all’Auditorium di Roma nell'ambito del “Shockwave Tour", Joe Satriani si presenta con una formazione ricca di membri blasonati.

Bryan Beller e Marco Minnemann, rispettivamente bassista e batterista, oltre a militare nel gruppo fusion The Aristocrats, vantano ciascuno esperienze di un certo peso: il primo compare in ben nove lavori di Steve Vai, oltre ad aver servito gente del calibro di James La Brie e Dweezil Zappa; l'altro, considerato il virtuoso dello strumento per eccellenza, ha lavorato con musicisti di diversa estrazione culturale, tra i quali vale la pena citare i Kreator, Paul Gilbert, Steven Wilson e il già nominato Steve Vai.

Tuttavia, il nome di maggior spicco è certamente quello di Mike Kenneally, tastierista e chitarrista che vanta collaborazioni, tra gli altri, con Sua Maestà Frank Zappa (anch'egli, peraltro, ha operato al servizio di Steve Vai).

Ed effettivamente, a dirla tutta, il vero protagonista della serata è stato proprio lui: aspetto dimesso, quasi trasandato, capelli diradati e bianchi, diversi chilogrammi di troppo, il musicista di Long Island è apparso agli occhi della maggior parte dei presenti quale semplice sussidiario, fedele servente della star di turno. Nondimeno, per coloro, invero pochi eletti, che hanno saputo vedere le cose esattamente per come erano, indifferenti ai trucchetti da circo, costui è emerso quale star indiscutibile dell'evento. Satriani è stato l'istrione, sempre proteso all'esecuzione largamente effettata, perennemente intento a suscitare plateali emozioni; Kenneally, invece, era il musicista dotato di stile unico e groove sanguigno, in barba al suo look anticonformista.

Morale: il primo ha incantato gli imberbi e i principianti; il secondo ha catturato il pubblico esperto e dotato di gusto. Non a caso, il momento di maggiore spessore di tutto il concerto si è verificato allorquando i due si sono confrontati sul palco in un lungo duello solistico che ha visto immancabilmente soccombere l'italo-americano, nonostante il suo ben più blasonato curriculum (che vanta una permanenza neanche cortissima tra le fila dei Deep Purple) e la sua forma fisica eccellente (che lo ha fatto apparire ancora come il ragazzino di sempre, in totale antitesi con la robustezza del collega Keneally).

Negli anni '80, Joe Satriani era certamente il guitar hero dotato di maggiore gusto e minore propensione all'esaltazione della velocità fine a se stessa. Oggi, purtroppo, egli fornisce al pubblico ciò che il pubblico pretende, profondendosi in gratuite e cacofoniche destrezze, dando di sé un'immagine che vuole stupire a tutti i costi, fortemente platealizzata ma decisamente improduttiva. Per intenderci, l'esecuzione romana è apparsa complessivamente gradevole sebbene un tantino stucchevole, non sempre coinvolgente, talvolta addirittura fastidiosa, nel suo fragore assordante. E' facilmente intuibile che, in un siffatto contesto, la platea più attenta sia rimasta coinvolta soltanto nel corso della esecuzione di brani storici, quelli si, dotati di gusto, di rara maestria, di apprezzabile propensione all'intrattenimento.

Va anche detto che alcuni pezzi del nuovo lavoro - su tutti “On Peregrine Wings” e “If There Is No Heaven” (meglio tacere parlando di “Cataclysm”, brano il cui titolo già dice tutto) - hanno effettivamente colpito anche i più scettici, fornendo un quadro non sempre vorticoso. Mani nei capelli nel corso dell'unico brano cantato, “Big Bad Moon”, salvato in extremis da un'eccellente performance all'armonica, suonata sempre da Satriani.

Bacio accademico per “Not of This Earth” e "Surfing with the Alien", entrambe title-track del primo album e del successivo, rispettivamente del 1986 e 1987, ma anche per “If I Could Fly”, che i più attenti ricorderanno essere al centro di polemiche giudiziarie, poiché asseritamente scopiazzato dai Coldplay nella loro hit “Viva la Vida”.

Termina il concerto e viene voglia di ringraziare Mr. Satriani per aver permesso di veicolare il nome di questo misconosciuto Keneally, artista di cui, molto probabilmente, chi scrive cercherà di recuperare uno o più album dei suoi tredici da solista, preferendoli, certamente, all'ultimo del chitarrista italo-americano, poco coinvolgente fin dal titolo.

(foto di repertorio)

 


Joe Satriani: chitarra
Mike Keneally: tastiere, chitarra
Marco Minnemann: batteria
Bryan Beller: basso

Data: 07/10/2015
Luogo: Roma - Auditorium Parco della Musica
Genere: hard rock/heavy metal

Setlist:
01. Shockwave Supernova
02. Flying in a Blue Dream
03. Ice 9
04. Crystal Planet
05. Not of This Earth
06. On Peregrine Wings
07. Friends
08. Time
09. If I Could Fly
10. Butterfly and Zebra
11. If There Is No Heaven
12. Cataclysmic
13. Crazy Joey
14. All of My Life
15. Drum Solo
16. Luminous Flesh Giants
17. Always With Me, Always With You
18. God Is Crying
19. Goodbye Supernova
20. Satch Boogie
Encore:
21. Big Bad Moon
22. Surfing With the Alien

 

 

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