Di questo nuovo live degli Aerosmith, leggo sulla rete recensioni dai contenuti assai positivi sui quali io dissento garbatamente. Si, va bene che Steven Tyler, con i suoi ragguardevoli sessantasei anni, per lo più condotti tra stravizi e perdizioni, ancora spinge incredibilmente sull'acceleratore e ok pure che molti gruppi dello stesso periodo si ritrovano oggi a suonare in piccoli club, mentre i Nostri ancora riempono i grandi spazi, ma non ci facciamo prendere troppo dall'entusiasmo: le esecuzioni vocali e ritmiche sono quasi dignitose, la scaletta è prevedibile, la solista di Perry non è esaltante. In tal senso, basti citare il cantato assai sofferto in "Cryin' ", "Jaded" e "Janie's Got A Gun"; l'imbarazzante arrangiamento di "Love In An Elevator", peraltro penalizzato da un duplice chitarrismo piuttosto mediocre; la ritmica invadente che sommerge almeno la prima parte (quella più bella, purtroppo) dell'assolo di "Dude (Looks Like a Lady)"; un finale poco convincente lasciato ad un Joe Perry troppo preso da divagazioni di stampo blues, alle quali avremmo certamente preferito esplosioni rockettare di ben altre adrenalitiche potenzialità. E poi, ancora, che senso ha includere due cover fin troppo abusate come "Come Together", già presente su "Classics Live", e "Train Kept a Rollin' ", addirittura omaggiata su ben tre live pregressi ("Live! Bootleg", "Rockin' the Joint" e il citato "Classics Live")? Lasciare nel cassetto brani originali di un certo livello, anche recenti, rappresenta purtroppo l'ennesima occasione mancata che spinge l'ascoltatore più intelligente a tratteggiare il gruppo in termini poco coraggiosi e/o innovativi, proiettato, come è, verso la pavida attitudine di proporre una scaletta fin troppo rassicurante. Solo per completisti. |
Steven Tyler - vocals Anno: 2016
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