A due anni e mezzo di distanza dall'omonimo debutto, i Chickenfoot tornano in pista con un nuovo album di inediti dal titolo III, che negli ultimi mesi ha creato molta atteso dai fans più incallisti di hard/classic rock.
La formula che ha contraddistinto l'esordio viene mantenuta identica anche in questo secondo disco, forse più maturo negli arrangiamenti e meno immediato, ma allo stesso tempo melodicamente meno ricco di appeal. La band, che è composta da alcune figure di spicco della musica anni '80/'90 (non ve le elenchiamo per la millesima volta, i nomi parlando da sé), sa come e cosa dare al pubblico, e difatti non mancano episodi melodicamente buoni e perfette per le frequenze FM della radio di tutto il mondo ("Alright Alright" è un classico pezzo alla AC/DC nella loro versione anni '80, ma certe cose riescono meglio alla band di Angus Young), ed è ancora capace di scrivere ballate intense ("Come Closer" e la bellissima "Different Devil" - dalle splendide armonizzazioni vocali), ma è quando dovrebbe rischiare qualcosa di più che sembrano perdere la propria bussola creativa. Il singolo apripista "Big Foot" non incide mai e si lascia apprezzare solo per la forte impronta chitarristica di Satriani, ed in generale la sezione ritmica non fa altro che svolgere il proprio compitino, risultando scolastica dal primo all'ultimo minuto (peccato in tal senso per Chad Smith, ben più presente sull'esordio). Continua a rivelarsi invece una continua sorpresa l'ottimo stato vocale del 63enne Sammy Hagar, tra i cantanti tecnicamente più dotati degli ultimi 40 anni che riesce a dare le giuste sfaccettature ai brani, risultando graffiante quando necessario e più vellutato e romantico nelle canzoni più soft, cosi com'è calibratissima la produzione dell'esperto Mike Fraser, bravo nell'evidenziare le atmosfere e "funny" del disco. Peccato insomma, III aveva tutte le carte in regole per poter essere il disco hard rock dell'anno ed invece è un lavoro tanto semplice quanto di mestiere, decisamente buono in alcuni frangenti e soporifero in altri: il songwriting tenta nuove soluzioni senza però mai sorprendere ed alla fine forse qualche domanda va posta se le cose migliori arrivano dalla ballads. Rimandati..e certo che rimandare gente con oltre 30 anni di carriera sul groppone sembra uno scherzo della sorte...o forse no. 58/100
|
Sammy Hagar: Voce Anno: 2011 Sul web: |