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Eleim
Hyde

Il sottosuolo toscano, sopratutto in fatto di fenomeni rock e metal, è sempre stato rigoglioso di nuovi talenti e di formazioni che col duro lavoro sono riusciti ad imporsi con una propria identità almeno sul territorio regionale. Eleim, progetto nato dalla mente di Joe Eleim (pugliese che vive a Prato da 15 anni) e dal chitarrista Alex Rossi ne è la prova evidente. Pochi mezzi, ma tante è buone idee.

Hyde, cosi come è stato descritto dalla band stessa, è un concept album sulla psiche, un elogio in salsa hard rock dello sdoppiamento della personalità e dell'ambiguità umana, che emerge sopratutto nei momenti di maggiore difficoltà. Un lavoro rabbioso ma allo stesso tempo liricamente ragionato, dal suono volutamente sporco e maleducato, che lascia poco spazio ad arrangiamenti complessi e fronzoli di vario tipo.

La traccia d'apertura "Sepolto vivo" mette subito in mostra l'attitudine rabbiosa di Joe Eleim, disincatato vocalist che trovi sempre spunti interessanti nella quotidianità, prendendo spunto in maniera nemmeno tanto celata dal romanzo di Louis Stevenson - Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde, tant'è da crearsi anche lui un alter ego (il brano "Ed Gine" è dedicato a questa seconda personalità). Schegge industrial metal nella potente "Sotto pressione", forse il miglior brano del lotto, mentre la più crossoveristica "Porci incravattati" è un violento e lucido attacco nei confronti dei poteri forti.

Prodotto con mezzi amatoriali ma forte di un ottimo mixaggio, Hyde anche nella sua seconda parte non ha cedimenti di sorta: il sound resta diretto, una lunga cavalcata dentro la mente che trova il suo apice nella title-track, dal ritmo più candenzato (al limite del doom), dove è anche apprezzabile l'ottimo lavoro chitarristico di Alex Rossi; mentre chiude i 30 minuti abbondanti di questo CD "Nel nome del profano", dove affiora anche un certo gusto per tematiche vagamente più esoteriche.

Gli Eleim prendono spunto tanto dai Death SS quando da più popolari gruppi hard'n'heavy americani (qua è la riecheggia anche la furia anarchica di Devin Townsend) sfornando un debutto buono dal punto di vista stilistico ma forse troppo standard in alcuni passaggi strumentali: niente di innovativo o che faccia sobbalzare dalla sedia, ma attitudilamnete siano dinnanzi ad un prodotto di livello che assume la forma di una base solida per un seguito che pare, sia già in fase di lavorazione. In bocca al lupo, l'underground ha sempre bisogno di questa spontaneintà.

73/100


Ilias Rizzi: Batteria
Nikk Tara: basso
Alex Rossi: Chitarre
Joe Eleim: Voce

Guests:
Angleo Guevara: Chitarra solista in Sotto pressione
Ice: Basso
Red: Batteria

Anno: 2012
Label: Autoprodotto
Genere: Hard Rock

Tracklist:
01. Sepolto vivo
02. Sotto pressione
03. Porci incravattati
04. Marchiato sulla pelle
05. Ed Gine
06. Hyde
07. La morte degli eroi
08. Nel nome del profano.

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