Il disco offre nove traccie per una durata complessiva di 55 minuti, dove tra dilatazioni sulferee, stacchi strumentali e melodie dai refrain accattivanti chi è appassionato di atmosfere oscure e liquide, avrà da gioire. Ma purtroppo, questo non è ne un disco facilmente accessibile ne facilmente fruibile ai più, anche per chi ama il progressive, a causa di un complesso muro sonoro che spesso porta i musicisti a produrre flussi musicali ostili e complessi. L'opener "Beyond The Eyelyds" testimonia in maniera palese le impressioni sopra riportate, con un'incedere potente e diretto, dove la batteria di Kozieradzki fa un gran lavoro ma dove il caos regna sovrano, e la voce "oltretombale" di Duda non facilità a digerire il pezzo. Va indubbiamente meglio con "Raimbow Box", il pezzo più corto dell'intero lotto (210 secondi) ed anche uno dei più ispirati, quanto meno per la melodia poppeggiante che rimanda all'ultimo lavoro dei tedeschi Sylvan. Il disco prosegue su questi binari fino alla sua conclusione, con "Cybernatic Pillow" dal riff martellante ed ossessivo, con questa volta una linea vocale più cristallina accompagnata da testiere e basso vibrante oppure con i 13 minuti conclusiva di "Ultimate Trip", dove le fughe metalliche impreziosiscono il pezzo e lo rendono il più ispirato della raccolta. Un'album caldamente consigliato a tutti coloro con un'orecchio ben allenato nei confronti di una musicalità frammentaria, dura ma fluida e poetica. Il resto, cerchi altrove. 60/100
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Piotr Grudzinski: Chitarra Anno: 2007 |