Era il 2001, quando la coraggiosa Urtovox si apprestò a pubblicare Rapideffusioni, disco d’esordio di 3 ragazzi dell’asse pratese-fiorentino dediti ad un pop rock dal lirismo all’italiana ma con sonorità che guardavano oltre oceano, attingendo alle scena alternativa di fine anni ’80 e trovando il proprio equilibrio tra Pixies e Pavement.
La critica, sia cartacea che online, esaltò il lavoro, in particolare la rivista Rockstar nel 2002 li elesse come una delle 6 migliori realtà indipendenti italiane. Gigi, Fausto e Luca decisero cosi, carichi di entusiasmo, di cominciare ben presto a scrivere dei brani nuovi, che però dovranno aspettare ben 5 anni per vedere la luce; infatti questo Nuvole Di Passaggio (edito da una nuova e interessantissima etichetta toscana, la Micropop) è il percorso musicale degli Jokifocu fatto in questi 5 anni, con le canzoni trattate come figli da crescere ed arrivando piano piano a trovare la maturità evolutiva giusta per la pubblicazione. Praticamente, i 10 pezzi inclusi in questo nuovo lavoro (più una bonus track) proiettano la band verso nuove soluzioni nell’arrangiamento, come i fiati, lo xilofono e percussioni varie, arricchendo così una proposta che all’epoca dell’esordio era fatta solo di chitarra, basso, batteria e voce, dimostrando una maggiore visuale nelle soluzioni stilistiche. Tutto cantato in italiano, il disco si divide perfettamente in scariche elettriche come nell’opener “Ordinario” a pezzi più riflessivi come la splendida “Quandodormi”, una ninna nanna resa ancora più dolce dai rintocchi di xilofono e dal sax mai invadente, che sta lì ad accentuare la splendida melodia: non stupisce che sia stata scelta come singolo di lancio per il disco. “Una Carie Nel Cuore (Che Duole)” si apre con un riff arrugginito della chitarra di Gigi per poi scivolare in un ritornello di facile presa e con un testo dove dolore fisico per una carie fa da metafora ad un’ amore andato male, rassicurando però l’interlocutore: “Oh no, non è successo niente, solo una brutta carie nel cuore…che duole..” “Arancini e Aranceti” è un omaggio in salsa indie alla terra d’origine del terzetto: la Sicilia; “Camera Con Vista” invece è la narrazione efficace di un’altra storia dove il sentimento tra due persone finisce, in una camera d’albergo. “Happy Days”, unico episodio cantato dal bassista Luca, possiede un’atmosfera molto seventies e vicino alle ultime cose dei Baustelle, con interessanti inserti elettronici e con ancora una volta il sax nei solchi ad accentuare i coretti retrò. “Alphacentuari” fa emergere l’ottimo lavoro della batteria, sempre in crescendo, mentre “Afa” con i toni dimessi va a chiudere l’album, con ancora riferimenti all’altro sesso. La bonus track, un remix a cura di Q (altro artista interessante della scuderia Micropop) del pezzo “Quandodormi”, viene stravolto diventando una dance ipnotica. Gli Jokifocu, arrivati al decimo anno di vita, si propongono ancora come un progetto che sa molto di cantiere aperto, ma dove ormai le coordinate stilistiche sono ben delineate da un forte lirismo contrastato da ritmiche a volte aggressive e abrasive, altre delicate nenie sotto la quale tessere piccoli gioielli pop che possono essere compresi ed apprezzati anche singolarmente. Una felice conferma nel panorama italico, una band che ha mantenuto le promesse fatte in Rapideffusioni e pronta al definitivo salto di qualità. 80/100
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Gigi Cappelletti: Voce e chitarre Anno: 2007 |