Nati in Sardegna nell'ottobre del 2005, Serve Your Master è il primo album ufficiale dei Red Warlock, dopo un demo ed un disco promozionale dal titolo Sabrewolf, uscito nel 2009.
Pur essendo anagraficamente molto giovane, questo quintetto propone 9 tracce già mature dal punto di vista del songwriting, fermo su un classico heavy metal permeato da muri chitarristici e vocalizzi epici, ben orchestrati dal cantante Marco Piu, abile nel modulare la sua voce passando cosi da momenti puramente melodici ad altri più abrasivi e duri. Magari, visto che i debutti quasi sempre qualche difetto di sorta ma veniale se lo porta sempre dietro, possiamo dire che Serve Your Master magari può risultare al più scafato dei fruitori di heavy come poco personale in certe occasioni e magari una durata media dei pezzi alquanto alta (siamo sui 5 minuti di media, escludendo l'intermezzo "Endless Line"). La partenza è ottima: "Rising from Hell" mette da subito tutte le carte in tavola del sound dei Red Warlock, denotando anche una certa cura per la sezione ritmica, sempre varia e dinamica. Incipit più cupo per "Awakening" dove viene messo in risalto un working guitar davvero da primi della classe. Niente di eclatante per la pachidermica "Sabrewolf, costruita su un pattern lento e sabbatico. "Red Warlock" sfoggia una tecnica complessiva notevole, facendosi gradire anche per i continui cambi di tempi; Slave to the Master" è gradevole per una linea melodica ben strutturata ma non esaltante dal punto di vista dell'originalità, la conclusiva "Ashes and Blood" invece ci riporta sui buonissimi standard qualitativi di inizio tracklist, suonata con convinta ruvidezza e cattiveria. Pur alternando momenti buoni (tanti) ad altri meno (pochi), Serve Your Master è un debut album considerabile riuscito, dalla perizia tecnica di livello e con qualche momento davvero esaltante. Qualcosa manca per il definitivo salto di qualità, ma probabilmente quel "qualcosa" verrà sopperito nei futuri lavori (almeno ce lo auguriamo) e da una maggiore esperienza in sala d'incisione. Resta comunque la tangibile prova del buon stato di salute del metal nostrano. 68/100
|
Marco Piu: Voce Anno: 2010 |