Tra i tanti mal costumi italiani, almeno nel contesto musicale, aleggia sempre quello che certi prodotti del nostro stivale non possono competere con quelli d’oltreoceano, sopratutto quando determinati tipi di sonorità son nati da quelle parti.
Gli Head Solution, formatisi a Venezia nel 2001, suonano una musica tutta americana: rock dagli slanci crossover si mischia con il grunge rendendo così tributo a tutta la scena alternative a stelle e strisce che tanto ha spopolato ad inizio anni ’90. Questo loro primo disco autoprodotto ha avuto una lunga e difficile gestazione: iniziato nel 2006, solo oggi vede la luce proponendosi con 10 pezzi freschi e ben suonati, solari e funzionali. Single Day quindi, si presenta come un album ideale per l’estate, con le sue frizzanti melodie ed un songwriting fresco, come già si denota bene dall’opener “Secret Survive”. La voce si Massimiliano si fa apprezzare per la sua duttilità e versatilità, risultando piacevole e mai monocorde anche negli episodi meno convincenti, mentre il resto della band lavora alla grande su tutti i pezzi, imbastendo sempre basi robuste e con poche pecche tecniche. Echi di grunge moderno misti ad hard rock arrivano nella fortissima “Combination”, col riff che rimanda ai migliori lavori degli Audioslave, mentre è più ariosa “Until The End” con rimandi ai migliori Bon Jovi. “Break Up” è una splendida e crepuscolare ballata che rimanda a “More Than Words” degli Extreme; qui la linea vocale si fa dolce e confidenziale, per una piccola gemma da preservare. Ma è nella seconda metà del disco che arrivano i momenti migliori: dapprima arriva la bellissima “Burn In Me” con accenni alla chitarre di John Frusciante e dotata di un ritornello contagioso e canticchiabile, poi con “Mirror Of My Times” potente e dannosa come un cazzotto in pieno volto, tributando la miglior stagione degli Alice In Chains. Seppur non goda di grossi dosi di originalità quindi, questo full lenght convince invece per tutto il resto, compresa la chiara volontà di comporre canzoni in piena libertà ed aiutati da un mixaggio all’altezza di lavori. Unica nota negativa a parere di chi scrive sta nella produzione, che spesso risulta troppo levigata e pulita, rendendo qualche volta i pezzi più rocciosi meno piacevoli col passare degli ascolti. Chiudono la raccolta la nostalgica “Running Away” che conta invece su un lavoro molto vario della sezione ritmica, la più lineare “Sorry” e la rumorosa “Cage”, che va a terminare degnamente e con la giusta dose di grinta. In conclusione, pur non essendo niente di miracoloso, questo Single Day si posiziona prepotentemente tra i migliori debutti italiani del 2008, se non il migliore finora ascoltato. Se qualche etichetta sta leggendo queste righe un consiglio spassionato: non fatevi sfuggire gli Head Solution, potreste pentirvene. 80/100
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Massimiliano Lessio: Voce Anno: 2008 |