Un amico mi ha chiesto: "Com’è l’ultimo disco di Satriani?" Gli ho risposto: "Come un disco di Satriani."
Lui ha incalzato: "Sì, ma è bello o è brutto?" Ed io: "I dischi di Satriani sono dischi di Satriani e basta!"
Joe Satriani suona talmente bene che sarebbe incapace di fare un disco brutto, ma è talentuoso a tal punto che non avrebbe motivo per impegnarsi più di tanto a produrre qualcosa che gli comporterebbe troppa fatica. Se senza sforzo riesce a sfornare musica che tecnicamente vale un meritato 7+, probabilmente non riesce neanche a concepire l’idea di dover faticare oltremodo per guadagnarsi un bel 10 e lode.
Quelli di Satriani sono tutti classificabili come “guitar album” e nient’altro. Tecnicamente perfetti; basati su una decina di ritmi ultra collaudati, comuni a tutti i suoi album; pressoché identici dal punto di vista sonoro; strutturati su una serie di riff, a volte simili tra loro, dai quali si dipanano gli immancabili, onnipresenti e purtroppo spesso prevedibili assoli.
What happens next non si sottrae a queste regole e si presenta come un valido e tecnicissimo album, di ottima musica, ma troppo simile alle sue precedenti incisioni. Poco fuori dagli schemi era stato Time machine del 1993, nel quale brani come “Banana mango”, “Banana mango II”, “Dreaming #11” e “Woodstock jam” imboccavano percorsi sperimentali inattesi per la fin troppo lineare produzione del talentuoso chitarrista, e forse maggiormente adducibili alla geniale estrosità del suo allievo Vai. Anche con l’omonimo Joe Satriani del 1995 era riuscito a dare prova di essere capace di grande versatilità, offrendosi in una serie di performance blues di buon livello, seppur non sempre convincenti in quanto a coinvolgimento emotivo.
Come già accaduto in passato, anche questa volta si è fatto accompagnare da qualche nome illustre e per la precisione da Glenn Hughes al basso e da Chad Smith alla batteria, che hanno tenuto degnamente il passo del chitarrista e si sono adattati alla perfezione ai suoi standard compositivi ed esecutivi. What happens next risulta pertanto l’ennesimo ottimo scontato album di Satriani, per chi ha voglia di un ora di buona musica ...alla Satriani.
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Joe Satriani: Guitars, Keyboards Glenn Hughes: Bass Chad Smith: drums
Anno: 2018 Etichetta: Legacy/Sony Music Genere: Fusion/Hard rock
Tracklist: 01. Energy 02. Catbot 03. Thunder High on the Mountain 04. Cherry Blossoms 05. Righteous 06. Smooth Soul 07. Headrush 08. Looper 09. What Happens Next 10. Super Funky Badass 11. Invisible 12. Forever and Ever
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