Lido Po - Boretto (RE), 01 Agosto 2015, Boretto Festival ex cantiere Arni
Le foto nel servizio sono di Massimo Incerti Guidotti
******** Quest’anno il Boretto Festival, kermesse musicale che si svolge presso l’ex cantiere Arni, ha ospitato i leggendari Uriah Heep, band che tra alti (molti) e bassi (pochi) ha appena festeggiato i 45 anni di carriera. Lo spazio allestito per lo show della band britannica, all’interno del quale fa la sua figura il relitto della Secchia, vecchia nave pirodraga a vapore che serviva per dragare il Po, ha potuto contare sulla presenza di un pubblico eterogeneo, dai fan della prima ora (ormai sessantenni) sino a bambini accompagnati dai genitori, molti dei quali vestiti con magliette che riproducono alcune delle copertine dei 24 album sinora pubblicati dal gruppo.
Mick Box
Dopo una torrenziale pioggia che per un momento ha minato la buona riuscita della serata, è tornato il bel tempo e poco dopo, attorno alle 21,45, hanno fatto il loro ingresso gli Uriah Heep. Russell Gilbrook comincia a pestare le pelli del suo drumkit dando inizio a “Speed Of Sound”, opener di Outsider, ultimo album in studio dei nostri: il brano è stato giustamente scelto come apripista e la band si presenta subito in splendida forma, tramite un selvaggio Bernie Shaw nel ruolo di frontman, una martellante sezione ritmica e la chitarra di Mick Box e le tastiere di Phil Lanzon a duettare mandando in estasi il pubblico.
Russel Gilbrook
I nostri pescano subito dal passato con “The Hanging Tree” (tratta da Firefly, del 1977) e gli astanti sono ormai completamente avviluppati nella rete musicale ordita dal gruppo, che si dimostra così soddisfatta di Outsider a tal punto da proporre altri due brani, “The Law” e la splendida e tellurica title-track, accolte meno calorosamente dal pubblico ma caratterizzate da una resa live notevole. “Sunrise”, in passato spesso scelta come canzone d'apertura e introdotta dalle tastiere di Lanzon, fa breccia nel cuore di tutti con la sua epica melodia, così come la seguente e più rockeggiante “Stealin’”.
Phil Lanzon
Discorso a parte merita l’inserimento inaspettato in scaletta della suite “The Magician’s Birthday”, brano dal retaggio progressive e tra i più complessi e variegati composti dagli Heep e, probabilmente, il momento più alto di questa splendida serata. Mick Box, tramite il suo personale stile chitarristico, dà vita a una performance intensa e coronata da movimenti da navigato prestigiatore, giocando con lo strumento quasi fosse un magico cilindro dal quale estrarre incantate note, ma tutta la band appare sempre più rodata, compreso l’ultimo entrato, il bassista Davey Rimmer, chiamato nel difficile compito di sostituire il compianto Trevor Bolder, ma già integrato perfettamente nel gruppo.
Mick Box
Dopo una manciata di brani tratti dal nuovo album e l’ispirata “What Kind Of God”, contenuta in Wake The Sleeper del 2008, il quintetto torna agli esordi proponendo la sempreverde “July Morning”, il cui flavour psichedelico inebria i presenti, per poi bissare con la freak ballad “Lady In Black” che manda in delirio tutti, nessuno escluso.
Bernie Shaw
Dopo una breve pausa il gruppo torna sul palco per proporre due bis che rispondono al nome di “Gypsy” e, ovviamente, “Easy Livin’”, al termine dei quali il pubblico lascia l’area con un vistoso sorriso stampato sulle labbra, sicuro di aver assistito a un grande concerto da parte di una band che non intende mollare, nonostante i numerosi lutti subiti. Ancora indispensabili, oggi come allora!
Bernie Shaw
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Bernie Shaw: Lead Vocals Mick Box: Guitars, Vocals Phil Lanzon: Keyboards, Vocals Davey Rimmer: Bass Russell Gilbrook: Drums
Data: 01/08/2015 Luogo: Lido Po- Boretto (RE) - ex cantiere Arni Genere: Hard Rock
Setlist: Speed Of Sound The Hanging Tree The Law The Outsider Sunrise Stealin’ The Magician’s Birthday What Kind Of God One Minute Can’t Take That Away July Morning Lady In Black Gypsy Easy Livin’
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