Esce per la prima volta in vinile una perla nascosta dei Blackfoot, grandioso, immenso, insuperabile gruppo di hard southern che, a cavallo tra i '70 e gli '80, fu capace di consegnare almeno 5 album dello specifico genere a dir poco superlativi, vendendo più di 5 milioni di dischi in tutto il mondo, ai quali si aggiunge Highway Song Live, certamente tra i 10 migliori album dal vivo di musica dura di sempre (lo abbiamo recensito in termini eccelsi QUI).
Pubblicata per la prima volta in cd nel 1998, per la serie "Live On The King Biscuit Flower Hour" (questo anche il titolo del dischetto, poi ristampato nel 2003 con l'attuale dicitura), questa infuocata performance è stata registrata il 10 agosto del 1983 al Palladium di Hollywood con una formazione estesa a 5 elementi, grazie all'ingresso dell'ex Uriah Heep Ken Hensley, avvenuto appena l'anno prima. Lungi dall'ammorbidire il durissimo suono del gruppo, quest'ultimo valorizza non poco la formazione storica (Medlocke/Walker/Hargrett/Spires), impreziosendo innanzitutto la tracklist, con una repentina e ancor più efficace versione di "Easy Livin'", classico da lui firmato in solitaria. Del resto, se la band è stata capace di velocizzare all'inverosimile il proprio repertorio con risultati magnifici, perché non provarci anche con un pezzo storico del tastierista? Dal punto di vista esecutivo, l'inglese non è da meno: egli sceglie saggiamente di omettere contributi invadenti, colorando appena lo sfondo dei pezzi storici (tutti esemplari, che si parli di "Rattlesnake Rock'N'Roller" a "Fly Away", passando per "Teenage Idol", "Train, Train", "On The Run"), fatta eccezione per la ballata "Highway Song" (ballata per modo dire giacché, nella sua evoluzione finale, il pezzo si trasforma in una folle cavalcata di stampo catartico e purificatorio), arricchita da un assolo fino a quel momento del tutto inedito. La tracklist è impreziosita da un episodio in studio, "Livin' in the city'", il primo firmato dal trittico Medlocke/Spires/Hensley, brano non all'altezza del repertorio del gruppo, ma comunque assai gradevole, in precedenza pubblicato soltanto come b-side del singolo "Morning Dew" (e suonato da una formazione castrata del chitarrista Charlie Hargrett, del cui stile bikers, purtroppo, si sentirà la mancanza nel tratto a seguire). Dopo il citato live ufficiale della band, questo documento dal vivo è un vero archetipo, caldamente consigliato non soltanto ai fan del gruppo ma anche a chi intende avvicinarsi alla band per la prima volta con l'intento di ascoltare chi, tra coloro che generarono la cosiddetta "seconda ondata" del southern (della prima, neanche serve ricordarlo, avevano fatto parte, tra gli altri, Lynyrd Skynyrd, Allman Brothers Band, Marshall Tucker Band e tanti altri ancora), fu capace di generare il perfetto connubio tra hard rock e rock sudista. |
Anno: 2017 Tracklist: |