Se invece li consideriamo la continuazione di “quegli” Skynyrd ... beh ... mamma mia ... non possiamo farlo ... semplicemente non possiamo farlo!! Troppo grande l’eredità lasciata dai “non più” Ronnie Van Zant, Steve Gaines ed Allen Collins (per citare solo gli autori più prolifici della band ... perché altrimenti dovremmo ricordare anche Leon Wilkeson e Billy Powell più recentemente scomparsi). Ma torniamo all’ultimo album. Come detto God and Guns non è un brutto album. Contiene delle buone canzoni come l’iniziale “Still unbroken”: “cattiva” come si conviene, ritornello orecchiabile, c’è forse troppo Rickey Medlocke e (troppo) poco Gary Rossington. Troppo heavy e (troppa) poca “slide”. Anche “Simple life” non è male. Vita semplice, gente semplice, uomini semplici o ... “simple man”. In “Southern ways” ascoltiamo gli ultimi sprazzi di classe del piano di Billy Powell (a volte sottovalutato il suo apporto ad ingentilire il sound del gruppo) e la slide di Gary che è sempre un bel sentire. Un po’ ruffiana, ma piacevole, “Skynyrd nation”, bella tirata e ben fatta anche la ballad “Unwrite that song”. Il resto è puro “mestiere”, brani anche sufficientemente ispirati, ma lontani, e non poteva essere altrimenti, dalle vette che conosciamo o che abbiamo imparato a conoscere. Ma non è colpa loro. 72/100
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Gary Rossington: Chitarra Anno: 2009 |