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Nova Lumen
Assurdo universo

Dopo un paio di EP, i torinesi Nova Lumen giungono al debutto con un album che richiama fortemente gli anni ‘80 tramite un synth-pop evocativo e ben costruito.

Per tutto il lavoro, grazie anche al cantato in italiano, riecheggiano le gesta sonore di quelli che furono i precursori del genere nel Belpaese, come Battiato, Alice, Garbo e i Matia Bazar del “periodo Sabbione”. Il trio si muove con sicurezza nei malinconici meandri sintetici, edificando liriche ad hoc ispirate da Schopenauer e Wilde, come da viventi quali Michel Houellebecq e Julian Casablancas, che trattano di solitudine, rassegnazione e rimarcano la piccolezza dell’umanità nei confronti del cosmo.

Accanto a brani totalmente connessi a sonorità ottantiane, come l’ottima “Ambrosia”, L’Orizzonte Degli Eventi” e ”Arthur”, quest’ultima non lontana dall’operato dei Pet Shop Boys, ve ne sono altri che rievocano un impianto musicale più moderno, sfiorando, a tratti, la dance meno becera (“Daphne” e la title-track), ma si può affermare che, per quanto riguarda il genere proposto, la band ha confezionato un prodotto piacevole e competitivo, in cui il difetto maggiormente riscontrabile riguarda la voce, in certi frangenti troppo flebile e monocorde.


Tommaso Vagnarelli
Francesco Bruno
Gianluca Ariotti

Anno: 2015
Label: Gente Bella / Costello’s
Genere: Synth-pop

Tracklist:
01. Ambrosia
02. Giganti Rosse
03. Persi Nel Buio
04. Daphne
05. Arthur
06. Assurdo Universo
07. Labentia Signa I
08. L’Orizzonte Degli Eventi
09. Cretaceo
10. Anni Senza Fine
11. Labentia Signa II

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