Esordio sulla lunga distanza per questo quartetto scaligero nato nel 2013 con il nome di Rider’s Bone che, dopo diversi mutamenti di formazione e una buona gavetta on stage, due anni dopo si stabilizza con gli attuali membri. La band è fautrice di un rock sudato ed energico che alterna riferimenti musicali attuali come ai seventies, spaziando tra hard-rock, funky e romantiche ballate. “Man From The Moon”, dotata di un epico refrain, è un ottimo biglietto da visita, che mette in mostra un gruppo coeso nel quale spicca il chitarrismo ispirato di Nicolò La Torre, ma il momento più originale si riscontra durante l’ascolto di “Dear John”, trascinante funky-rock in cui trova spazio anche una sezione di fiati (tromba, trombone e sax), ricordando certe cose degli Extreme. La singer Nory, pur non possedendo troppa personalità, è comunque dotata una buona vocalità che ben si sposa con l’impianto sonoro dell’album, che prosegue con un lotto di ottimi brani, tra i quali spiccano l’elegante “I Take My Time” e le effervescenti “Prisoner” e “King Of Nothing”. Un debutto coi fiocchi che testimonia, ancora una volta, quanti artisti valenti ci siano nel sottobosco musicale italiano.
01. Reverse
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