San Lazzaro (Bo), 04 Maggio 2015 - Paradiso Jazz - Sala Paradiso
Photo courtesy: Daniele Franchi
Il 1989 era stato un anno chiave per Dave Holland. Il suo album “Extensions” aveva ricevuto un coro piuttosto robusto di consensi e si era imposto come una sorta di transizione post-bop ibrida, quasi bipolare: le composizioni erano al contempo calde e fredde, acustiche ed elettriche, rigorose e libere da freni. “Prism”, il disco pubblicato nel dicembre di due anni fa, è invece qualcosa di diverso. La soluzione è sempre quella del quartetto e c’è ancora Kevin Eubanks alla chitarra a proporre un articolato e potentissimo jazz-funk, Craig Taborn al Fender Rhodes ed Eric Harland alla batteria, musicisti virtuosi e ben noti per l’estrema flessibilità nello stile. Appare evidente che l’asse centrale della band sia sbilanciato su basso acustico e chitarra elettrica e che Holland abbia fornito direttive molto precise, ma anche larghi spazi di manovra che spesso sfociano in ampi squarci di jazz-progressive ed improvvisazione dei singoli. Kevin Eubanks è in grado di virare nel medesimo brano dai fraseggi blues alle ritmiche funk, fino ad assoli muscolari nei quali appare vistosa l’influenza di mentori quali John McLaughlin nelle frequenti terzine suonate a velocità vertiginosa. Eric Harland ha mostrato una estrema intelligenza nella gestione dei timbri e ha costantemente giocato con il tempo. Felicissima l’esecuzione di "The Empty Chair", brano scritto da Holland in onore della moglie scomparsa nel 2011. Partendo da una intro di basso solista, su cui si è rapidamente innestata la chitarra di Eubanks abile nella gestione della distorsione e nell’impiego del pedale, il pezzo si sviluppa in un blues in 6/8 pieno di personalità. Davvero incredibile la quantità di groove generata da una cellula tanto minimale. Taborn, misurato al Fender, concede alcune pause al sound muscolare dei colleghi denotando una grande abilità al piano soprattutto nel contrappunto e sviluppando unisoni in fugati che ripropongono tema principale e secondario. Coinvolgente e spumeggiante nelle linee del basso di Holland è “The Watcher”, brano in 5/4 che si trasforma in 3/4 durante il bridge. Giocando con il massimo senso di libertà e facendo leva su una musicalità magistrale, è sembrato che non esistessero confini per questa band. Guardando dalle sfaccettature di questo prisma la musica cambia sempre forma, colore e direzione resistendo ad ogni tentativo di catalogazione.
|
Dave Holland: Contrabbasso Data: 04/05/2015
|