A lungo accanto ad artisti quali Sting, Youssou N’Dour, Jan Garbarek, Peter Gabriel, Manu Katché era già riuscito a colpire nel segno grazie al suo esordio da solista sempre per ECM, Neighbourhood (2005).
L'album Playground prosegue una sorta di dialogo interrotto. Ed allora rimane solida la base della line-up con il contrabbasso di Slawomir Kurkiewicz ed il piano affidato a Marcin Wasilewski aperta all'innesto dei fiati di Mathias Eick alla tromba e Trygve Seim ai sassofoni. Fuori dai giochi dunque due giganti come Tomasz Stanko e Jan Garbarek. L'esordio con Lo pone subito in bella vista il suono suadente e personalissimo della tromba di Mathias Eick che predilige note dilatate. Il secondo pezzo è affidato completamente all'avvio di Marcin Wasilewski che alterna suggestioni torbide ad altre sognanti. Lentamente anche Trygve Seim si inserisce nel tessuto musicale prima al sax soprano ed in seguito al tenore con una matrice ben distinta e che con le dovute cautele potrebbe essere accostata alla voce di Jan Garbarek. Song For Her è un trampolino di lancio per Slawomir Kurkiewicz che apre la composizione con un solo cui succede una sorta di intro sviluppata attorno ai singoli salvo poi dipanarsi in sonorità collettanee, è uno dei marchi più evidenti dell'intero album. Viene leggermente meno questa centralità del quintetto all'interno di Clubbing dove incide più segnatamente il ruolo di Manu Katché alle percussioni. Tuttavia si tratterà di una circoscritta parentesi rispetto al primato di un contrappunto tutto melodico. Non semplice costruire un lavoro in grado di essere 'classico', nell'accezione jazzistica del termine ed al contempo originale, Playground vi riesce risultando sofisticato e leggero nel medesimo istante, molto del merito è ascrivibile al quintetto che in due tracce viene supportato dal chimico del suono David Torn; la direttrice melodica appare sempre perfettamente in equilibrio, netta, nitida. |
Manu Katché: Batteria Anno: 2007 |