Bologna, 18 Marzo 2013 - Bravo Caffè La cornice raccolta del Bravo Caffè appare subito la migliore delle soluzioni per l'esibizione del Natural High Trio di Frank Gambale. I musicisti guadagnano il palco con spiazzante anticipo. Gambale si rivela subito affabile e sorprendentemente a proprio agio con la lingua italiana, introduce il trio completato da Alain Caron (ex UZEB) al fretless sei corde e ampli Markbass, un driver e suono da contrabbasso (slap bandito) ed Otmaro Ruiz al piano. L'avvio è subito folgorante: i tre alternano soli al tema cardinale e Gambale impressiona suonando a gain ridottissimo, con un ricco chorus e distorcendo pochissimo, fatta qualche eccezione sporadica. Nel brano che segue, i musicisti suonano tutti ancorati ad un tempo piuttosto stretto. Gambale fa largo uso del noto sweep senza mai sporcare. Il range dei pezzi varia dalla fusion alla bossa con brani ricchi di sequenze armoniche a tratti impalpabili che sorprendono l'orecchio del pubblico per la precisone a tratti chirurgica. Spesso risulta arduo percepire i tratti nei quali la scrittura cede il passo all'improvvisazione. Talora la musica vira verso strutture dal tempo più semplice e melodie più limpide, rilassate e ben definite come per "You Are All the Things" con un tema da capogiro suonato all'unisono da Gambale, Ruiz e Caron. Le sonorità di Gambale, anche nella seguente formazione, sono pulite, poco effettate, adamantine: il risultato che ne consegue tra la timbrica “standard jazz” e le ritmiche più spesso vicine a certo “free jazz”, generano un'atmosfera con un marchio ben preciso. Fondamentale è allora l'approccio all’armonia di Gambale: eccellente nello sweep picking, battute col plettro dalla rapidità sbalorditiva, Frank gioca spesso, e di buon grado, con i passaggi d’armonia oscillando da quelle compassate e liquide, a quelle spedite e sincopate. Sorretto dagli ottimi Caron e Ruiz, improvvisa su temi estremamente complessi alla velocità della luce. Le singole note vengono ricercate continuamente con un approccio verticale alla tastiera, saltando di corda in corda e mantenendo inalterata la direzione del plettro per molte note diverse. Ciò che colpisce è la sua straordinaria capacità di "correre" ma anche di "respirare" durante i numerosi fraseggi. Ottimo concerto. Pochi artisti sono in grado di impiegare un virtuosismo cosi estremo ponendolo costantemente al servizio della musica.
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Frank Gambale: Guitar Data: 18/03/2013
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