Nient'affatto fuori luogo l'avviso "teatro canzone", ostentato sulla locandina di questo spettacolo dal titolo accattivante "Sinatra: the man & his music", stante l'equa ripartizione tra prosa e musica dal vivo ivi espressa.
Pur tuttavia, il lascito di Sandro Luporini e Giorgio Gaber, nella forma stilistica da loro coniata e portata al successo, è qui totalmente ignorato, giacché Gianluca Guidi forgia un nuovo archetipo che, con ineccepibile e puntuale attendibilitià stilistica, lo vede presentare ed eseguire molti dei pezzi più famosi del grande crooner italo-americano con una presenza scenica tipizzata da una efficace eleganza esecutiva ed espositiva, peraltro connotata da una vis comica incredibilmente sottile e raffinata. Non di rado bucando la quarta parete, l'attore/cantante domina il palco con monologhi capaci di informare e divertire allo stesso tempo, grazie ad un puntuale rispetto dei tempi comici che pare talvolta richiamare quanto profuso in ambito stand-up comedy, pur chiaramente intriso di umorismo british. Ciò che scaturisce da questo interessante format è un concerto attendibile, sublimato sia da una voce assai dotata, mai improvvisata, sia da un trio di musicisti talentuosi attinto dalla compagine jazz; quanto appena descritto è impreziosito da un coacervo di informazioni interessantissime, legato tanto al grande Sinatra e al contesto nel quale egli operò (assieme a personaggi del calibro di Cole Porter, Quincy Jones, Richard Rodgers, Sammy Cahn, Nancy Sinatra, George e Ira Gershwin, Bertolt Brecht e Kurt Weill), quanto alla famiglia dello stesso Guidi, dal padre Johnny Dorelli (da molti definito il "Sinatra italiano"), al nonno Nino D'Aurelio (nome d'arte di Aurelio Guidi, tenore italiano molto amico di Mike Bongiorno, Domenico Modugno nonchè del cantante lirico Giuseppe Di Stefano), passando per la madre Lauretta Masiero e l'attuale compagna del padre Gloria Guida. In chiusura, un momento molto apprezzato, peraltro difficilissimo: egli esegue un medley nel quale, arditamente, canta a cappella con il solo ausilio ritmico di Marco Rovinelli, una cosa assai complessa perchè totalmente castrata del minimo supporto melodico, spesso imprescinbile conditio sine qua non per moltissimi cantanti, finanche i più dotati, che non possono farne a meno nel corso delle loro esecuzioni più riuscite.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione dell'11 aprile 2024.
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SINATRA: The man and his music
GIANLUCA GUIDI: voce STEFANO SABATINI: pianoforte DARIO ROSCIGLIONE: contrabbasso MARCO ROVINELLI: batteria
tracklist (non necessariamente in quest'ordine): Fly to The moon I left my heart in San Francisco The Lady is a Trump, Night and Day My way Solo più che mai (Strangers in The night) Blue Moon That's Life Summer Wind Come Fly With Me I've Got You Under My Skin New York New York Fly Me To The Moon The Best Is Yet To Come
La vita, gli amori e soprattutto i più grandi successi di “The Voice” raccontati e interpretati da un big della musica leggera italiana. Dall’11 al 14 aprile ore 20.45 (domenica ore 17) al Teatro Ghione andrà in scena “Sinatra – The man and his music” con protagonista Gianluca Guidi e prodotto da Palcoscenico Italiano Srl. Sarà un racconto in prosa e musica insieme a Stefano Sabatini al Pianoforte, Dario Rosciglione al Contrabbasso e Marco Rovinelli alla batteria. Cantante e attore di indiscusso spessore, regista di teatro, personaggio radiofonico e televisivo, Gianluca Guidi canta e racconta il mito Frank Sinatra in un viaggio nei suoi più grandi successi musicali. Insieme a un talentuoso gruppo di musicisti accompagnerà il pubblico, anche attraverso aneddoti e gag, alla scoperta della più grande voce pop che il mondo abbia mai ascoltato. Un uomo che, pur nella spigolosità caratteriale e con una vita piena di aspetti controversi, ha saputo incantare milioni di persone in tutto il mondo rendendo immortali canzoni indimenticabili.
Note di regia In questo racconto in prosa e musica non mancheranno aneddoti sulla vita di Frank, dai rapporti con la famiglia Kennedy alle tormentate relazioni amorose, curiosità e l’immancabile (in questo caso un cameo) presenza “virtuale” nei racconti, del papà di Gianluca, Johnny Dorelli, che dopo aver vissuto per più di un decennio a New York negli anni d’oro del dopoguerra, incide tornato in Italia numerosi brani del nostro beniamino tradotti in lingua italiana. Una celebrazione ad un Mito dovuta. Per chi ha conosciuto l’epoca e quel mondo e per le più giovani generazioni che ancora non hanno avuto modo di incontrare (fonte: comunicato stampa)
Orario spettacoli ore 20,45 Domenica ore 17,00 biglietti a partire da 25 euro
Teatro Ghione Via Delle Fornaci, 37 00165 - Roma 06/6372294
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www.teatroghione.it
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