Nati nel 2006, i liguri Conditionblack fanno parte della scuderia dell’etichetta americana Arctic Music Records che pubblica When I’m not a poca distanza dall’esordio discografico “Nemesi”. I 4 vantano numerose collaborazioni: in occasione di pregresse date dal vivo, ad esempio, sono stati raggiunti sul palco da artisti principalmente attinti dalla scena metal, quali John (Raza de Odio, Cadaveria, Necrodeath), Zanna (Raza de Odio, Sadist, Barche a Torsio), Pier Gonnella (Labyrinth, Necrodeath, Mastercastle).
Sono autori di 9 brani, tendenzialmente accostabili ad un Hard Gothic principalmente votato ad atmosfere solari, con rarissime puntate alternative. Chiari gli intenti del chitarrista, Michele Santamaria: proporre suoni duri e compatti, con una particolare attenzione per le linee melodiche, tutte estremamente ricercate, principalmente palesate da voce e/o chitarra. Ne consegue che le (più volte percorse) ambientazioni hard, sono mitigate da motivi orecchiabili e originali che riportano il brano in contesti più accessibili al grande pubblico, spesso proposti dalla voce ("Feel The Silence", "Ophelia", "When I’m Not", "Nobody Alone"), talvolta dalle tastiere ("Bored", "Devil Kills") o dalla chitarra squisitamente arpeggiata ("Terror", "Hidden In The Dark", "In The Opa"). L’opera non è esente da difetti. Innanzitutto la durata dell’intero lavoro è contenuta entro i 30 minuti: se vent’anni fa ci sembravano contenuti per un LP, figuriamoci oggi per un CD. In secondo luogo, i brani sembrano costruiti per il mercato radiofonico: tutti potenzialmente idonei ad assurgere al ruolo di hit single, presentano poche variazioni sul tema iniziale ed un pattern abbastanza standardizzato (strofa-ritornello-solo-chiusura). Questa impressione è confermata anche dalla breve durata dei singoli pezzi (la media è sui 3:30, il più lungo non arriva ai 3:50), che incide sulla lunghezza degli interventi solistici di chitarra e tastiere, praticamente ridotti all’osso (fa eccezione un lungo assolo di tastiere su "Devil Kills"). Invero, se la band punta al mercato americano - cosa che ci sembra di capire dalla scelta dell’etichetta (americana, per l’appunto) che, peraltro, ha pubblicato l’opera anche per il mercato USA - la struttura standardizzata delle tracce e la loro lunghezza contenuta potrebbe rilevarsi una scelta azzeccata per ciò che concerne i contesti statunitensi squisitamente radiofonici, i quali, è risaputo, non privilegiano mai composizioni estese e particolarmente eccedenti. La copertina è particolarmente accattivante, sebbene inizialmente facesse pensare ad atmosfere più prog-oriented che, invece, sono completamente assenti. Tale impressione sembrava confermata, prima dell’ascolto, anche dalla presenza, in qualità di chitarrista, del bravissimo Andrea Maddaloni, in forza ai New Trolls fin dal 1998. Quest’ultimo, peraltro, si è profuso che anche nella produzione che, in relazione al citato mercato americano, risulta davvero impeccabile, oltremodo smaltata. 76/100
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Sara Giovinazzo: Voce Anno: 2010 Sul web: |