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Böhm//Reuter/Lantos
String Unit

Vi siete mai domandati che sensazioni si proverebbero nell'ascoltare della musica che mancasse completamente di forze negative, di ogni sorta di brutalità, di evocare sensazioni di amarezza, di protesta diretta e di voglia di ribellione? No, non sto parlando di melense canzoni o di sbiadite lovesongs. Sto parlando piuttosto di un oceano di sentimenti umani generati da un suono talmente unico ed esclusivo, tessuto all'interno del cuore ed in un luogo remoto dell'anima, capace non soltanto di inghiottire la vostra stanza con un'atmosfera di calore e sicurezza, ma anche di toccarvi nell'intimo, lambendo il nucleo della vostra esistenza. Se permettete che ciò accada, naturalmente. Sarà come vivere il sentimento maturato all'interno dell'utero materno, prenatale.
Ma non lasciatemi anticipare nulla prima che abbiate sperimentato personalmente ciò di cui sto parlando. String Unit è un progetto costituito da Dagobert Böhm, Markus Reuter, il primo impegnato alle chitarre acustiche ed il secondo alla touch guitar e ai loops, e da Zoltan Lantos al violino a 5 corde.
Ascoltando il primo brano intitolato Indiaespara su questo album della Ozella, appare ancora possibile identificare con nettezza la pluralità dei modelli e degli stili musicali adottati muoventisi attraverso il tradizionalismo spagnolo della Gypsy music e le sonorità proprie della musica Jiddish, mentre si mescolano in una mirabile armonia.
Ma all'interno di tutti i pezzi successivi, questi stili si confondono interamente partorendone uno nuovo che, nella assenza di modelli di riferimento sufficientemente esaustivi, potrebbe essere denominato String-Unit-Style. Per quanti non avessero ancora avuto il privilegio di ascoltarlo, tenterò brevemente di descriverlo: innocente, pacifico, melancolico, ma mai depresso. Occasionalmente ritmico prevalentemente ricolmo di quiete, come tuffarsi nelle acque tiepide di un lago. Ma la sensazione prevalente è sempre quella di trovarsi dappertutto come a casa propria. Un modo singolare di parlare di musica, essa chiede solo di essere ascoltata e di permetterle di lasciarvi trasportare.
Half a Waltz è decisamente la figurazione di questa pura bellezza, di questa verginità, all'interno della quale la musica diventa capace di tradursi in quelle sensazioni positive che giungono senza filtro dritte al cuore dell'ascoltatore. E' un tema dominante che assorbe l'intero album.
Ricorre ancora in The Lake e The River, quest'ultima poi richiama alla mente una moderna Moldau di Smetana.
L'ultimo pezzo dell'album dal titolo Time rappresenta una sintesi di tutto quanto è stato ascoltato e descritto. Muove lentamente lontano, in una stabile quiete, che al suo epilogo ci lascia all'ascolto di alcune parole narrate intrecciate a pochi accordi suonati dalla chitarra. Metafora di un nuovo inizio e della mancanza di termine del tempo? String Unit è come un'ancora di salvezza in una vita turbolenta. Ci permette di sognare, di amare ed apprezzare alcune qualità della nostra esistenza in un mondo che sarebbe meraviglioso se esistesse.
La musica di String Unit rende questa esperienza possibile a tutti noi, almeno per un piccolo lasso temporale: un mondo pacifico privo di aggressioni, un mondo dell'innocenza infantile. Ma solo se permettete che accada.




Dagobert Böhm: Chitarra acustica
Markus Reuter: Touch guitar, ambient loops
Zoltan Lantos: Violino 5 corde

Anno: 2007
Label: Ozella
Genere: Experimental

Tracklist:
01. Indiaespara
02. Tau
03. Circle
04. Half A Waltz
05. Interlude
06. The Lake
07. The River
08. Nightbirds
09. Half A Waltz - Guitars Only
10. Time

Sul web:
Dagobert Böhm
Markus Reuter
Zoltan Lantos

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