Willie Oteri ha cominciato la propria carriera come bassista e flautista; grazie all'esperienza maturata nella sperimentazione sonora ha moltiplicato le collaborazioni con molteplici artisti quali Bob Seger, Neil Young, Doobie Brothers, Chaka Khan ed i Passenger.
Nel 1995 pubblica il suo primo lavoro solista, Willy’s Cry al quale fa seguito un secondo nel 1998 dal titolo Perseveranja. Nel 1999 pubblica con i Jazz Gunn l'album Concepts of Mate Ma Toot mentre nel 2001 incontra Tony Levin e Pat Mastelotto con i quali realizza Spiral Out, in seguito verranno realizzate le parti sovraincise di tastiera, ad opera di Mike Keneally e di tromba da Ephraim Owens. Addentriamoci in questo suo Spiral Out. Per Ephraim Walks, pezzo d'esordio, la prima sensazione che colpisce l'ascoltatore è quella di avere l'impressione che il pezzo sia stato registrato con due microfoni in studio. Questa nota che a prima vista potrebbe apparire come una critica, visto anche il livello considerevole raggiunto nei moderni standard di registrazione, è in realtà una valutazione circa una precisa scelta dello stesso Oteri. Il brano infatti suona singolare ed accattivante, è un pezzo dall'identità rock forgiato attorno a trame di piano elettrico di ampio respiro e sminuzzate soluzioni ritmiche con alternanza di stop e riprese dei pattern della batteria di Pat Mastelotto. Sun Dial, invece, nella sua interessante follia potrebbe essere ipotizzata quale eccezionale colonna sonora di un futuro film di David Lynch; qui le atmosfere si fanno Crimsoniane, i musicisti appaiono interessati a tratteggiare un paesaggio asimmetrico, a tratti sorprendentemente inquietante. Soluzioni care al Re Cremisi sono rinvenibili altresì in State of Things grazie alla triplicazione degli arpeggi delle sei corde ma con l'inserzione di insoliti ritmi funky delle percussioni. Tony Levin suona il suo basso con indubbio buon gusto nell'occasione e, grazie all'ausilio del mai prevedibile drumming di Mastelotto, contribuisce a svolgere il ruolo di collante per la piacevole scioltezza delle chitarre. Anche Lamont presenta orientamenti funky congiunti ad una piccola melodia bizzarra nella quale il suono della sei corde fa molto anni settanta. All'interno del pezzo troviamo piacevoli incursioni di piano elettrico e alcuni temi dannatamente accattivanti; il groove risulta stuzzicante ed, occasionalmente, riecheggia alcune linee dei lavori di Alphonse Mouzon. Il finale alla ZU/Zorn completa la misteriosità del pezzo. Una sorta di suite è invece First Day First Light, il pezzo dura la bellezza di ventitrè minuti (!). I nostri bravi artisti estrapolano un'ambientazione sonora di quelle maiuscole, in grado di elevare la tensione e l'attenzione dell'ascoltatore. Tutto ruota attorno a patterns tribali delle percussioni, ad un fraseggio della sei corde molto vicino alle soluzioni care al miglior John Scofield e ad un incedere davvero corposo e rotondo del basso di Levin. Il brano è vorticoso, a tratti frenetico, una sorta di connubio Zappa/Fripp ma più simile ad un incubo musicale, fantastico! Per converso Theme For è probabilmente il pezzo più accessibile di Spiral Out, Oteri vuole intrattenerci con il suono stridente della sua elettrica con l'aggiunta di una punta appena di suggestioni jazzy piacevoli ed inoffensive. Le percussioni ora sono caratterizzate da suoni aperti che spezzano, solo in parte, la voluta ruvidezza di un ottimo brano ma che rimane perfettamente in linea con l'impronta eccentrica dell'intero album. La conclusione di Spiral Out è affidata a MIR, torniamo ancora ai modelli sonori dei migliori King Crimson con un Levin in forma smagliante e con l'associazione di una sezione ritmica mixata all'interno di una piccola ambientazione afro-caraibica. Il pezzo vira decisamente, a metà strada, verso alcune sfumature della elettrica molto energiche, vicine per dire al Tommy Bolin di Spectrum. Con Spiral Out Oteri propone un'idea del jazz-rock che dalla lezione del passato, penso a Tony Williams e ai suoi Lifetime, muove per creare un futuro del genere più ricco e promettente. |
Willie Oteri: Chitarra Anno: 2003 Sul web: |