Questo lavoro degli ZU+Xabier Iriondo/Iceburn pubblicato dalla Wallace Records dà il via libera ad una serie di vinili 10'' molto interessanti.
Le due bands sono in qualche modo accomunate dall'aver intrapreso un cammino musicale per molti versi consimile dopo una lunga gestazione prediligendo la valorizzazione della sperimentazione più radicale, la totale liberazione dalle cinture melodiche, del ritmo e della struttura armonica del rock; parafrasando i surrealisti si potrebbe parlare di "parole musicali in libertà". Gli Iceburn sono un gruppo di Salt Lake City già noto negli anni Novanta nella sfera postcore per la dirompente potenza di fuoco della loro musica, strutturata attorno ad un complessa commistione di sonorità per parte tributarie dello stoner e del doom più spericolato di Sunn O))) ma il suono è ricco altresì di divagazioni postpunk, non hanno mai fatto mistero di apprezzare i Colossamite, valorizzate dalla soluzione del trio con duplice chitarra: una è detuned per precisa scelta. Xabier Iriondo figura nel vinile impegnato alla chitarra elettrica ed alla table guitar mentre i romani ZU, la cui apprezzatissima attività ha origine dall'embrione Gronge, si sono fatti le ossa prevalentemente negli ambienti off statunitensi grazie alla particolare miscela musicale nella quale la matrice free jazz sfocia in una diramazione hardcore. Solo apparentemente il loro orientamento può apparire analogo a quello di John Zorn, avendo quest'ultimo sviluppato un itinerario esattamente opposto procedendo dalla infatuazione Colemaniana verso il crust ed il grind. Nel lato A del vinile ZU ed Iriondo mostrano tutto il loro considerevole valore artistico passeggiando disinvoltamente in pezzi come Big Sea Warnings, con abiti musicali griffati grind-noise. Questa soluzione, per molti versi singolare, confluisce poi in tempeste di improvvisazione liberissima come in Momentum o in frammentazioni e seghettature del ritmo in How We’re Being Manipulated, oppure in un maestoso incedere per It’s Irrelevant Now. La proposta più marcatamente heavy, quella dei Melvins per intenderci, si fa largo con prepotenza grazie anche alle opportune capacità di innesto nella vorticosità del suono da parte del sax baritono di Mai. Il lato B invece è denotato dal "primato" degli Iceburn con una attenta opera di scandagliamento delle tonalità del nero effettuata con una sorprendente asimmetria nell'alternanza tra scatti improvvisi e grevi, come in Odin’s Beard, oppure frantumazioni del ritmo e ascensioni ambient e sgretolamenti sonori rispettivamente in Swallow Mighty Earth e Shaolin Taco. Un vinile assolutamente imperdibile. |
ZU: Anno: 2006 |