Il sound di “Yard” sgorga dal profondo come petrolio: scuro, denso ed inquietante. Il primo full-lenght dei “Veuve” è un ricco giacimento di buone idee ed ottime sonorità scandite da una possente sezione ritmica su cui strisciano riff ipnotici di chitarre elettriche. Atmosfere psichedeliche avvolgono un hard-rock anni ’70 che si lascia aggredire dai venti caldi di un classico stoner e dalla violenza inaspettata di una pioggia doom. Il disco è caratterizzato dall’alternarsi di ritmi cadenzati e corposi ad impeti ruvidi ed aggressivi che confondono, ma nello stesso tempo ammaliano, l’ascoltatore. La voce riecheggia amalgamandosi perfettamente nella densità del suono che la inghiottisce in un lago nero e viscoso in cui ribollono i palesi riferimenti ai leggendari “Black Sabbath”. Tutto ciò fa parte della prima fatica discografica dei “Veuve” giunta dopo un periodo durato due anni che ha visto il gruppo esibirsi in diversi concerti, pubblicare un EP ed entrare a far parte di “The Smoking Goat Records” & “Acid Cosmonaut Records”. Il 2016 è l’anno di “Yard”: un album interessante dai risvolti originali che nasce dalle viscere di un heavy-rock primitivo e zampilla in superficie spinto da una prorompente autenticità concepita dal trio friulano. Ottimo lavoro. Anno: 2016 Label: The Smoking Goat Records / Acid Cosmonaut Records Genere: Heavy Stoner Rock Tracklist: 01. We Are Nowhere 02. Days Of Nothing 03. Mount Slumber 04. 40.000 Feet 05. Flash Forward 06. Yeti 07. Witchburner 08. Pryp’jat’ Formazione: Andrea Carlin: batteria Felice di Paolo: chitarra Riccardo Quattrin: basso e voce
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