A cercare di sintetizzare in poche righe la carriera artistica di Eberhard Weber, si rischia di mancargli di rispetto: bassista, contrabassista, compositore, Weber è autore di una consistente discografia a suo nome (14 album e 3 antologie a partire dal 1973) più diverse ospitate di un certo pregio: è apparso nei lavori discografici, tra gli altri, di Gary Burton, Jan Garbarek, Pat Metheny, Ralph Towner, Mal Waldron.
La sua raffinata vena artistica è anche espressione di inaspettata versatilità: compare, infatti, ed è superfluo aggiungere altro, nei quattro lavori meno abbordabili di Kate Bush ("The Dreaming", "Hounds of Love", "The Sensual World", "Aerial"). Registrato a Stoccarda, nel gennaio 2015, in occasione del 75° compleanno del bassista tedesco - tuttora in vita ma paralizzato dal 2007 a seguito di un ictus - questo concerto vede la presenza di un cast eccezionale riunito attorno al trio Metheny/Garbarek/Burton, sorta di denominatore comune dell'intera opera. Nel corso della sua carriera, Weber ha lavorato incessantemente per dare al jazz europeo una propria autonomia e questa sua volontà appare oltremodo evidente ascoltando questo disco contenente cinque composizioni a sua firma di caratura elevatissima, tutte altamente intrise di elegante multiespressività. Su "Maurizius", ad esempio, la presenza del sax sembra sulle prime ingombrante ma il lirismo compositivo del bassista ridimensiona l'estro del solista fino a renderlo un tutt'uno esecutivo di inestimabile substrato artistico. A questi brani si aggiunge il monumentale "Hommage", a firma di Pat Metheny, che merita di essere plurimenzionato: innanzitutto è permeato dalla presenza del bassista, giacchè incorpora magistralmente la complessa ma magnetica ascendenza da egli esercitata; è anche il primo brano per Big Band scritto dal chitarrista americano nonché il più lungo della sua intera discografia (più di 31 minuti). Infine, testimonia due ricongiungimenti, che si verificano oggi a distanza di 30 anni: rinnova l'affiancamento di Metheny con Danny Gottlieb, il suo primo batterista, e con la ECM, sua label discografica degli esordi. |
Pat Metheny: chitarra Anno: 2015
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